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Ciclismo
Ciclismo, Fabio Aru compie 29 anni. Il sardo vuole regalarsi una tappa al Tour de France e una Vuelta da protagonista
Dopo un paio di stagioni di grande difficoltà, Fabio Aru può finalmente regalarsi un compleanno all’insegna della serenità e della fiducia verso il futuro. Il corridore della UAE Emirates, nato proprio il 3 luglio 1990, compie 29 anni alla vigilia del Tour de France, corsa alla quale prenderà parte in maniera del tutto inaspettata considerando quanto successo nella prima metà della stagione. Dopo il deludente esordio alla Volta ao Algarve, il sardo aveva abbandonato la Parigi-Nizza per un problema alla gamba sinistra e da esami più approfonditi era emersa una costrizione dell’arteria iliaca che impediva un afflusso sanguigno adeguato durante il massimo sforzo agonistico, probabilmente la ragione del drastico calo delle prestazioni negli ultimi anni. La perfetta riuscita dell’intervento ad inizio aprile ha permesso ad Aru di tornare in bicicletta con grinta e determinazione e il percorso di riabilitazione si è rivelato molto più rapido del previsto. Da qui il ritorno al GP Lugano ad inizio giugno e le buone sensazioni destate al Tour de Suisse, valse la convocazione per la Grande Boucle e una rinnovata fiducia da parte della formazione saudita.
Assolutamente impossibile immaginare che il sardo possa essere competitivo in ottica classifica generale, considerata la poca distanza percorsa e la condizione ancora molto lontana da un livello ottimale. L’obiettivo sarà dunque quello di mettersi in evidenza nelle frazioni più impegnative all’inseguimento di un successo di tappa che rappresenterebbe un’iniezione di fiducia impareggiabile in vista dei prossimi appuntamenti. Le giornate disegnate alla perfezione per gli attacchi da lontano non mancheranno e anche al recente campionato italiano il corridore della UAE Emirates ha dimostrato di non aver paura di provare ad uscire dal gruppo. Il traguardo vero e proprio sarà però la Vuelta a España 2019 che prenderà il via nella parte finale del mese di agosto e che costituirà il banco di prova per la ritrovata competitività dell’italiano. Il sogno sarebbe quello di ripetere lo straordinario successo del 2015, ma anche tre settimane da protagonista (magari con un podio finale e qualche acuto nelle varie tappe) potrebbero essere un bottino pienamente soddisfacente e rilanciare la carriera di uno degli uomini più promettenti del ciclismo azzurro.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: Valerio Origo