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Dal trionfo agli Europei alla ricerca delle Olimpiadi: il softball di casa Italia tra gioia e speranze

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L’Italia ha appena concluso una settimana regale in chiave continentale, andando a trionfare agli Europei di softball nella finale contro l’Olanda, sconfitta per 3-2 con annessa rivincita di quanto accaduto nella seconda fase (sconfitta per 2-6).

Il torneo europeo è stato imponente per le azzurre, con concessioni minime (Olanda a parte) da parte del trio di lanciatrici Greta Cecchetti-Cacciamani-Nicolini, mentre tutta la fase offensiva ha funzionato a dovere, con Erika Piancastelli, Amanda Fama, Laura Vigna, Lisa Birocci (new entry azzeccata da Enrico Obletter) e Marta Gasparotto in cima a quasi tutte le classifiche per singola statistica, dalle valide ai punti battuti a casa.

Gli sforzi azzurri, però, non sono finiti qui: dal 23 al 27 luglio c’è un appuntamento ancora più importante, per buona misura e per tante ragioni, degli Europei: il torneo di qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che si terrà in casa olandese, a Utrecht. E sarà proprio questo il principale motivo di interesse di questi cinque giorni di fine luglio: saprà l’Italia guastare la festa delle padrone di casa? Va ricordato il particolare più importante: in palio per l’Europa c’è un solo potenziale posto. Di questi, due sono già occupati dal Giappone padrone di casa e dagli Stati Uniti Campioni del Mondo, uno è assegnato alla vincitrice della qualificazione che coinvolge Europa e Africa, uno alla vincitrice dell’omologo torneo per Asia e Oceania (a Shanghai a fine settembre) e due vanno, infine, in America (qualificazione a Surrey, in Canada, alla fine di agosto). In totale, dunque, saranno sei le selezioni nazionali che si riuniranno a Tokyo, dove si disputerà un girone con il formato round robin: le prime due giocheranno per l’oro, la terza e la quarta per il bronzo.

Prima, però, bisogna vincere a Utrecht. Il sorteggio determinerà con precisione il destino delle azzurre di Enrico Obletter, ma il campo partenti è già di alto livello: oltre all’Olanda padrona di casa, ci saranno Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Spagna e Francia, cioè le prime sei degli Europei, più Sudafrica e Botswana, passate dal torneo continentale africano. I maggiori pericoli, per le azzurre (come, del resto, per le olandesi) potrebbero venire da britanniche e ceche, abituate a piazzare un colpo qua e là al fine di disturbare i piani delle due potenze del softball europeo. Le due africane, invece, non hanno un realistico margine di qualificazione: agli ultimi Mondiali, non va dimenticato, hanno chiuso entrambe in coda ai loro gironi senza cogliere alcuna vittoria, subendo sconfitte il più delle volte molto larghe.

Visto quanto capitato agli Europei, però, appare molto difficile immaginare un duello diverso da Italia-Olanda. Con ogni probabilità, sarà ancora Voortman contro Greta Cecchetti, Vonk contro Piancastelli e così a scorrere fino alla fine dei roster. Le azzurre possono indubbiamente avere una motivazione in più: nell’ultima volta del softball alle Olimpiadi, a Pechino 2008, l’Italia è stata costretta a cedere il posto all’Olanda in casa propria, a Trieste. Sarebbe, come minimo, molto interessante ripagare le olandesi con la stessa moneta in quel di Utrecht.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: FIBS / CB NADOC

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