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European Games 2019: il bilancio in vista di Tokyo 2020. Karate e ginnastica in salute, è notte fonda per il tiro a segno

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Gli European Games 2019 terminati ieri hanno lasciato indicazioni importanti per l’Italia in ottica Olimpiadi di Tokyo 2020. Alcune discipline hanno beneficiato della partecipazione dei migliori interpreti del Vecchio Continente, altre invece si sono rivelate competizioni di seconda o terza fascia, non credibili dunque in una proiezione a cinque cerchi. Per questo prenderemo in considerazione solo gli sport che, a nostro avviso, hanno offerto spunti interessanti in vista dei Giochi del prossimo anno.

TIRO CON L’ARCO: un bilancio trionfale, con ben tre medaglie d’oro, che fa quasi rabbia se si pensa che, solo qualche giorno prima, sia la squadra maschile sia quella femminile avevano mancato la qualificazione alle Olimpiadi di Tokyo 2020 (potranno riprovarci il prossimo anno). Mauro Nespoli ha raggiunto ormai una dimensione da campione: sia nelle competizioni individuali sia nella gara mista a coppie (con Vanessa Landi o Lucilla Boari) può puntare al podio in qualsiasi contesto. Attualmente il Bel Paese paga una evidente discontinuità in questo sport. Esempio eclatante quello di David Pasqualucci: sottotono ai Mondiali, irriconoscibile nelle qualifiche degli European Games e poi approdato in semifinale nel torneo individuale a Minsk. Attualmente, a nostro avviso, la miglior carta azzurra per una medaglia olimpica resta quella del mixed event. Riuscire a qualificare le squadre, tuttavia, aprirebbe scenari completamente differenti.

GINNASTICA ARTISTICA: assenti le azzurre, sono pervenute notizie decisamente incoraggianti dagli uomini. Marco Lodadio, dopo il bronzo iridato e l’argento agli Europei, ha conquistato il primo oro della carriera agli anelli. Il 27enne laziale rappresenta la punta di diamante di un movimento che sta rifiorendo dopo quasi un decennio di anonimato. Fa ben sperare la solidità del giovane Nicolò Mozzato sui sei attrezzi, mentre a Carlo Macchini servono solo un pizzico di esperienza e cattiveria agonistica in più per compiere il definitivo salto di qualità alla sbarra. Dopo l’assenza a Rio 2016, la Nazionale maschile cercherà di strappare il pass olimpico a squadre ai Mondiali che andranno in scena in autunno a Stoccarda.

BOXE: l’argento nei pesi welter di Assunta Canfora certifica lo status di una pugile ormai stabilmente nell’elite internazionale. La campana piace per un pugilato aggressivo e dinamico, supportato da doti caratteriali di primo piano: qualora riuscisse a qualificarsi per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (impresa assolutamente alla portata), potrebbe anche ambire ad una medaglia qualora il sorteggio dovesse riservarle un buon tabellone. Un discorso simile vale anche per Alessia Mesiano, fermata ai quarti di finale a Minsk dalla bestia nera olandese Jemyma Betrian. Al di là delle “solite” proteste dei tecnici su presunti furti arbitrali, continua a non convincerci Irma Testa, mai sul podio in un grande evento internazionale dopo aver strappato il pass olimpico per Rio 2016. Stiamo comunque parlando di una ragazza di appena 21 anni, dunque con margini di crescita ancora ampi. Il bottino di quattro medaglie nel settore maschile va accolto positivamente, anche se manca ormai da tempo la stella in grado di rilanciare il movimento. Minsk ci ha detto che il giovane peso massimo Aziz Abbes Mouiidine, per quanto talentuoso, necessita ancora di tempo per entrare nel gotha della disciplina, mentre due veterani come Vincenzo Mangiacapre e Clemente Russo continuano a collezionare sconfitte che alimentano più di qualche dubbio.

CANOA VELOCITA’: da Minsk è giunta una conferma non gradita. L’Italia non vale le posizioni da podio in questo sport nei grandi eventi, almeno per quanto riguarda le specialità olimpiche. Carlo Tacchini resta nel limbo che lo vede navigare tra la quarta e l’ottava posizione nella canadese, senza riuscire mai a trovare il guizzo per il definitivo salto di qualità. Nel kayak la grande speranza si chiama Samuele Burgo, 21enne siciliano di grande talento: sinora ha cambiato nettamente in meglio il rendimento di tutte le barche dove è stato collocato (K2 1000 e K4 500 metri). Con un anno di esperienza in più, chissà che non possa sorprenderci a Tokyo. Di sicuro sarà il pilastro su cui costruire la squadra in vista del quadriennio successivo.

CICLISMO SU PISTA: tante assenze sia per quanto riguarda la squadra italiana sia per le compagini straniere. Resta la consapevolezza della forza dei quartetti azzurri, peraltro con nomi nuovi come Carloalberto Giordani e Stefano Moro che stanno contribuendo ad allargare la rosa del ct Marco Villa.

JUDO: al di là delle due medaglie conquistate, l’Italia è piaciuta molto, con diverse pedine intriganti sulla strada verso i Giochi. Matteo Medves, argento europeo per il secondo anno di fila nei -66 kg, è entrato ormai in una nuova dimensione e sta beneficiando anche della concorrenza interna con Manuel Lombardo: solo uno dei due potrà prendere parte alle Olimpiadi (attualmente sarebbe qualificato proprio Lombardo). Non è arrivato il podio, ma Fabio Basile ha dato filo da torcere al vice-campione olimpico azero Rustam Orujov, accarezzando a lungo il sogno del successo: l’ambientamento nei -73 kg, ad ogni modo, va considerato ormai completato. Antonio Esposito continua a brillare nei -81 kg: la sensazione è che un grande exploit sia nell’aria e possa concretizzarsi nei prossimi mesi. Grande fermento, inoltre, nella squadra femminile. Se Odette Giuffrida, nonostante la medaglia solo sfiorata, resta il punto di riferimento, piacciono, e non poco, Maria Centracchio (bronzo nei -63 kg) ed Alice Bellandi (-70 kg), due judoka di estremo talento e possibili mine vaganti a Tokyo 2020. Sono sette, per ora, gli azzurri qualificati per le Olimpiadi: non ci si dovrebbe discostare molto da questo numero.

KARATE: uno degli sport più in salute nell’intero panorama italiano. Viviana Bottaro e Mattia Busato non falliscono mai l’appuntamento con il podio nel kata, così come Angelo Crescenzo nei -60 kg del kumite. Questi tre azzurri, insieme a Luigi Busà che a Minsk era assente per un leggero infortunio, sono in ottima posizione per qualificarsi direttamente per le Olimpiadi di Tokyo 2020 grazie al ranking mondiale. A loro potrebbe aggiungersi anche la 23enne Silvia Semeraro, medaglia d’oro in Bielorussia ed in crescita esponenziale nelle ultime settimane. Sul gradino più alto del podio è salito anche un brillante Luca Maresca nei -67 kg, per il quale la presenza in Giappone potrebbe venire sbarrata proprio da Angelo Crescenzo (ogni nazione più schierare al massimo un elemento e, inoltre, le categorie dei -60 e -67 kg verranno accorpate).

GINNASTICA RITMICA: nessun podio per le azzurre in un appuntamento che, ad ogni modo, rappresentava solo una tappa di passaggio in vista dei Mondiali. Ricordiamo, inoltre, che le Farfalle sono già in possesso del pass olimpico per Tokyo 2020.

TIRO A SEGNO: è notte fonda. Senza il fuoriclasse Niccolò Campriani, ritiratosi molto prematuramente a 28 anni dopo i trionfi di Rio 2016, l’Italia è piombata in un tunnel da cui fatica ad uscire. Agli European Games non sono arrivate medaglie, con il solo Paolo Monna capace di approdare quanto meno ad una finale. Al momento le carte olimpiche conquistate sono solo due, ovvero quelle del veterano Marco De Nicolo e dell’emergente Marco Suppini, entrambe nella carabina. Non sarà semplice aggiungerne altre, anche perché le occasioni per conquistarle si assottigliano progressivamente. Spicca inoltre l’involuzione di Petra Zublasing, campionessa del mondo nel 2014 ma da ormai un triennio incapace di confermarsi sui livelli del passato: anche per lei la presenza a Tokyo appare a fortissimo rischio. Di sicuro, a meno di miracoli, il tiro a segno rischia di raccogliere un bottino molto scarno in Giappone.

TIRO A VOLO: tre ori su sei gare disputate la dicono lunga su quanto l’Italia resti dominante in questa disciplina, soprattutto in ambito continentale. Eppure non manca una grave nota stonata: nel trap maschile la carta olimpica resta stregata. Anche in questo caso è stata solo accarezzata da Valerio Grazini, argento alle spalle del ceco David Kostelecky: solo il primo posto garantiva la qualificazione a cinque cerchi. Restano appena cinque pass a disposizione: due nella tappa di Coppa del Mondo a Lahti ad agosto, due agli Europei di Lonato in programma a settembre ed uno da assegnare in un torneo continentale che si svolgerà nella primavera 2020. Il tempo stringe ed i tiratori azzurri stanno accusando il peso della tensione. Qualora il pass non arrivi, resterebbero due possibilità: sperare in una buona posizione nel ranking mondiale o, come ultima ratio, la strada della riallocazione (ovvero sostituire una eventuale carta già conquistata nello stesso sport e genere; ad esempio l’Italia potrebbe rinunciare ad uno dei due pass dello skeet maschile per ottenerne uno nel trap). La qualificazione di un tiratore nella fossa va considerata cruciale, perché consentirebbe anche all’Italia di prendere parte alla gara mista a coppie.

LOTTA: priva di Frank Chamizo, fermato precauzionalmente per un risentimento muscolare, e di Aurora Campagna, l’Italia ha confermato di faticare, e non poco, nel confronto con le grandi potenze dell’Est Europa.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Shutterstock.com

 

1 Commento

  1. Gabriele Dente

    1 Luglio 2019 at 11:47

    Non so bene cosa pensare delle controprestazioni degli arcieri ai mondiali. Non vorrei che fossero cadute vittime della “sindrome olimpica” che ha fatto venire il braccino corto. Ma sicuramente parliamo di due terzetti potenzialmente in grado di fare sfracelli a Tokyo. Speriamo…
    Nel judo e soprattutto nel karate abbiamo atleti di altissimo livello: sono convinto che negli di sport di combattimento incida molto la “freschezza” non solo fisica ma anche mentale per vincere (in passato con Quintavalle, Maddaloni ma anche con gli stessi Basile e Giuffrida non eravamo certo i favoriti, ma gli azzurri si erano presentati all’appuntamento con un’incrollabile fiducia in loro stessi supportata da una condizione eccezionale).
    Nel pugilato e nella ginnastica purtroppo il successo può essere determinato da fattori per così dire politici, anche se Lodadio ormai è entrato nel gotha e può dire la sua.
    A volte la presenza di un gigante può bloccare la crescita di altri atleti. Ma sono abbastanza convinto che nel tiro a volo la sospirata carta nel trap arriverà.

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