Formula 1
F1, GP Austria 2019: l’ennesima decisione poco coerente della FIA. Si rischia di prendere in giro gli appassionati e la Ferrari
Partiamo da un presupposto: per la bellezza di questo sport l’episodio tra Charles Leclerc e Max Verstappen in Austria non è da punire. Le corse sono anche questo ed è stupendo godere di confronti all’ultimo sangue come è avvenuto in passato. Fatta questa premessa, c’è comunque un regolamento sportivo, le stesse norme che hanno punito Sebastian Vettel in Canada, le stesse che hanno punito Daniel Ricciardo in Francia e le stesse che tre anni fa, nel medesimo punto, punirono Nico Rosberg per una manovra ancor più “incisiva” a danno del compagno di team Lewis Hamilton.
La coerenza dunque dove è? La chiarezza normativa esiste? Se lo chiedono in tanti dopo quanto è accaduto ieri perché, a questo punto, non si comprende quale sia la linea di demarcazione da tracciare e a cosa i piloti debbano attenersi. A questo punto Leclerc è stato “troppo sportivo” a lasciare lo spazio a Max per agevolargli la manovra, al contrario di quest’ultimo che lo ha costretto ad allargare fuori non concedendogli chance? Il discorso è semplice: per il buon senso Vettel avrebbe dovuto vincere in Canada, come Max in Austria, mentre in due circostanze simili ci si è fatti guidare dalla soggettività. Un aspetto, quest’ultimo, che non va bene.
Di fatto la FIA rischia di prendere in giro gli appassionati che non capiscono cosa si possa o non si possa fare in pista. Il Canada ha creato un precedente e non ce lo si può rimangiare solo per comodità o per motivi di ordine pubblico, passateci il termine. Al di là della bellezza di una corsa che ha emozionato tutti e di un Verstappen eccezionale, dopo una partenza disastrosa, c’è quest’amarezza di fondo. A questo punto si dovrebbe mettere mano al regolamento e affermare che la filosofia “racer” vale in qualunque caso e, forse, sarebbe la cosa opportuna ma questo deve essere scritto senza incertezze, altrimenti c’è solo il caos e la massima categoria dell’automobilismo non se lo può proprio permettere.
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