F1, GP Germania 2019: l’Italia festeggia con la Toro Rosso! Kvyat riporta la scuderia di Faenza sul podio!

La 64^ edizione del Gran Premio di Germania 2019 ha regalato uno spettacolo strepitoso ed un colpo di scena dopo l’altro con un podio finale davvero impronosticabile prima della partenza. Alle spalle della Red Bull di Verstappen e della Ferrari di Sebastian Vettel si è infatti inserito a sorpresa in terza posizione Daniil Kvyat, autore di una gara di rimonta eccellente in cui ha sfruttato alla perfezione l’ottima strategia da parte del muretto della Toro Rosso. Il pilota russo, che partiva addirittura dalla settima fila in quattordicesima piazza, non ha brillato particolarmente nella prima parte della gara evitando comunque di commettere errori in condizioni di asfalto molto scivoloso e difficile da leggere per poi scatenarsi nell’ultimo stint con gomme slick.

Kvyat si è ritrovato in terza piazza dopo l’ultimo valzer dei pit-stop per montare gomme da asciutto, ma il russo non si è limitato a difendersi dalla minacciosa Mercedes di Bottas ed ha attaccato la Racing Point di Stroll portandosi così momentaneamente in seconda posizione alle spalle di un imprendibile Verstappen. Nelle ultime tornate l’ex pilota della Red Bull ha dovuto cedere la piazza d’onore alla Ferrari di Vettel riuscendo però a riportare la Toro Rosso sul podio per la prima volta dopo 11 anni.

La scuderia di Faenza era infatti già salita agli onori della cronaca nel Gran Premio d’Italia 2008, in cui un 21enne Sebastian Vettel sconvolse il circus con una fenomenale doppietta pole-vittoria sul bagnato a Monza che gli consentì di diventare il più giovane vincitore di un Gran Premio di F1 (primato poi strappato da Verstappen otto anni più tardi). Successivamente la Toro Rosso aveva solo sfiorato in qualche occasione la top3, rivestendo spesso un ruolo importante per testare in anticipo i futuri aggiornamenti della Red Bull. A testimonianza del grande lavoro compiuto dal team di Faenza negli ultimi 13 anni, il podio odierno è formato da tre piloti cresciuti proprio in Toro Rosso nei primi anni delle rispettive carriere in F1.

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