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Ginnastica artistica, Marco Lodadio e la scalata dorata: l’Italia e il suo uomo copertina, il trionfo agli European Games e il futuro

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Bronzo ai Mondiali 2018, argento agli Europei 2019, oro agli European Games 2019: la scalata perfetta di Marco Lodadio che nel giro di otto mesi si è preso tutto ed è entrato definitivamente in una nuova dimensione. Un mago cosmico perché nel giro di pochissimo tempo si è issato ai vertici internazionali nella sua specialità di riferimento, è diventato uno dei super big mondiali agli anelli, è cresciuto in maniera esponenziale non soltanto sotto il profilo tecnico ma anche mentalmente e umanamente. Il laziale è una nuova persona, più convinto dei propri mezzi, più incisivo, più concreto, capace di tirare fuori il meglio grazie a un lavoro certosino, meticoloso, continuo e costante che passo dopo passo lo ha portato ai vertici.

L’allievo di Gigi Rocchini è cresciuto progressivamente, lo ricordiamo ancora quando cercava di trovare spazio in World Challenge Cup (il circuito di terza fascia organizzato dalla FIG), poi pian piano si è fatto apprezzare, è riuscito a costruire un esercizio incredibile, si è fatto conoscere dalle giurie e ora eccolo qui, con una fantastica medaglia d’oro al collo. Il titolo conquistato ieri a Minsk non è platonico e non è di secondo piano anche perché ha avuto la meglio su una concorrenza feroce e molto accreditata (Davtyan, Radivilov, Colak, Ait Said, Lankin) e perché è salito in pedana per ultimo, sbaragliando tutti con una personalità fuori dal comune (14.800 il punteggio conclusivo con 6.3 di D Score). La reazione è stata quasi buffa: Marco ha visto il punteggio sul tabellone e ha impiegato 4-5 secondi per realizzare che aveva trionfato, il suo labiale “ho vinto” e il sorriso seguente sono una bellissima immagine di questi European Games.

L’affermazione ottenuta nella capitale bielorussa certifica il valore di questo ginnasta, balzato agli onori della cronaca con l’impresa iridata di Doha e poi confermatosi due mesi fa a Stettino quando sfiorò addirittura il sigillo continentale. L’Italia ha ormai trovato quell’uomo copertina e quel campione che cercava da tempo, un ragazzo acqua e sapone che piace non solo per le sue doti sull’attrezzo ma anche per il carisma, la personalità, la simpatia contagiosa, la lucidità tecnica e una parlantina frizzante che sicuramente fa bene in certi contesti. Lo sguardo è proiettato verso l’imminente futuro, mancano tre mesi ai Mondiali di Stoccarda dove la nostra Nazionale cercherà la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (nove pass in palio per i team, obiettivo possibile per gli azzurri). Ed è proprio ai Giochi che Marco Lodadio vorrà sbancare, il Cavaliere del Castello sta puntando alla rassegna a cinque cerchi e vuole regalarsi una magia eterna.

Questi European Games hanno confermato anche le ottime doti di Carlo Macchini che ha disputato la finale alla sbarra, ha commesso un errore e non è riuscito a conquistare una medaglia che sembrava alla portata (primo in qualifica): il marchigiano deve solo trovare quel pizzico di concentrazione in più nel momento cruciale, ha saputo confermarsi dopo l’atto conclusivo agli Europei e può diventare una certezza per il prossimo futuro. Un plauso anche a Nicolò Mozzato, giovane all-arounder che si sta facendo apprezzare sul giro completo e che può essere un’ottima carta per la squadra nazionale. A Minsk erano invece assenti le ragazze di Enrico Casella, in collegiale a Riccione per preparare i Mondiali, ma va annotato che la competizione al femminile non si è rivelata di altissimo livello come è invece accaduto tra gli uomini (Melnikova, Derwael e Downie a farla da padrona in un contesto non così eccellente).

 

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Foto: Federginnastica

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