Hockey Pista

Hockey pista, Mondiali 2019: Italia, dopo la prima fase sono più le ombre che le luci

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Il bilancio parla di una vittoria risicata e due sconfitte. La nazionale italiana maschile non ha certamente iniziato al meglio il suo Mondiale di hockey pista 2019, in quel di Barcellona. Il team allenato da Massimo Mariotti è parso poco consistente in attacco e molto fragile in difesa, come testimoniano i numeri: 10 gol fatti, di cui solo 4 su azione, e ben 13 gol subiti; con non meno di 4 gol incassati per gara (differenziale complessivo -3, ndr).

Non sono mancate inventiva, considerando anche il buon numero di occasioni create, e controllo delle gare – in particolar modo contro Angola e Francia – ma a difettare è stata certamente la concretezza e il cinismo. Malagoli e Banini sono andati a corrente alternata lasciando il peso dell’attacco quasi esclusivamente a Verona e Ambrosio (stante anche l’assenza di Giulio Cocco per i primi 100′ di questo torneo iridato) che hanno nelle loro stecche un buon numero di gol, ma non sono solo deputati a quello.

Nel reparto arretrato, inoltre, le cose non hanno funzionato: capitan Barozzi e Gnata hanno fatto il loro fra i pali, andando a volte anche a togliere ulteriori castagne da un fuoco assai rovente, le marcature leggere, l’indisciplina e la fisicità dei rivali di turno hanno però evidenziato gravi difficoltà nel contenere le sfuriate avversari spesso tradottesi in comode opportunità per fare male.

Ora il cammino si complica: ai quarti ci sarà il Portogallo e per continuare a sperare nella zona medaglie, è inutile nasconderlo, servirà un’impresa. I lusitani sono tra i favoriti per arrivare sino in fondo. Sono giunti secondi nel loro girone a pari punti con l’Argentina, impattando 1-1 contro i sudamericani e lasciando il primato all’Albiceleste solo per differenza reti, andando invece a travolgere 8-2 la Colombia  e 9-4 il Cile; hanno un roster di primissimo livello e ambizioni di tornare sul tetto del mondo. 

La buona notizia è che oggi ci sarà un giorno di riposo e la possibilità di guardarsi negli occhi per riordinare le idee e provare a trovare degli accorgimenti da applicare poi in pista guardando al domani con fiducia.

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Foto: Marzia Cattini

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