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Ciclismo

‘La Fagiané di Magrini’: “Dennis, la penso così. Nibali farebbe meglio a fermarsi: si toglierebbe un peso”

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Riccardo Magrini

Dopo il successo del Giro d’Italia, Riccardo Magrini, noto commentatore tecnico di Eurosport, ci racconta il “suo” Tour de France 2019 con “La Fagiané”, rubrica giornaliera che potrete leggere ogni sera su OA Sport.

DODICESIMA TAPPA TOUR DE FRANCE 2019

POCHI ITALIANI E NESSUNO IN CLASSIFICA: E’ UN RITORNO ALL’INIZIO DEGLI ANNI ’80?

Non siamo tornati indietro di 40 anni. Ai miei tempi si stava peggio, c’era solo una squadra italiana e 5-6 azzurri in tutto nel 1983. Siamo messi un po’ meglio adesso, al via della Grande Boucle c’erano 15 nostri rappresentanti. Poi sul discorso classifica…Il Tour de France non è che l’hanno vinto in tanti tra gli italiani…Non si può pretendere tantissimo, pensiamo ai francesi da quanto non lo vincono.

PRIMA TAPPA SUI PIRENEI SENZA SCOSSONI

E’ stata una tappa simpatica, non c’è stata la fuga classica di 10-15 corridori, ma dentro c’erano campioni del mondo, di classiche, vincitori di Vuelta, etc. Alla fine ha vinto un campione, tutto sommato era quello più accreditato per la tipologia del percorso.
Trentin ha vinto la volata da dietro, diciamo che è stata una fuga nobile. Sagan aveva l’obiettivo del traguardo volante e l’ha centrato in pieno.
E’ stato impressionante che la fuga l’abbia mandata via la Ineos quando si sono resi conto che non c’era nessuno di pericoloso tra gli attaccanti, non è facile quando ci sono di mezzo 40 corridori. Mi aspettavo che tra gli uomini di classifica non ci fosse battaglia, domani è il vero snodo con la cronometro. I big cercheranno di non perdere troppo tempo per poi darsele sabato con il Tourmalet, lì ci rimarrei male se dovesse ripetersi un copione come quello odierno.

IL CASO ROHAN DENNIS

Dennis era nelle prime posizioni stamattina, ha attaccato proprio lui. Pare che abbia avuto un alterco con l’ammiraglia. Ad un certo punto hanno mandato un tweet dicendo che avevano perso Rohan Dennis e ci siamo anche preoccupati. Poi si è vista la bicicletta attaccata al pullman. Quindi si è ritirato e si è fatto dare un passaggio da qualcuno del pubblico. Tutto questo fa pensare ad una rottura con i tecnici. Forse gli hanno chiesto come mai non fosse entrato nella fuga e lui l’ha presa come un’offesa, ci è rimasto male. Per arrivare a questo, probabilmente c’era già qualcosa prima. E’ una storia che suona male, domani poteva vincere nella cronometro. Alla Bahrein-Merida c’è un po’ di ‘maretta’.

NIBALI FAREBBE BENE A RITIRARSI?

Nibali, se sta poco bene, farebbe meglio a fermarsi. La Bahrein-Merida ha Colbrelli che pedala bene, Teuns che ha vinto una tappa. Possono fare comunque cose egregie. Se non sta bene, può farsi da parte e togliersi anche un peso. Per lui stare così non è una bella cosa.

ALAPHILIPPE PUO’ DIFENDERE LA MAGLIA GIALLA NELLA CRONOMETRO?

Considerando com’è strutturata la cronometro e tenendo conto che Alaphilippe non va pianissimo, penso che possa mantenere la maglia gialla, anche se è difficile resistere all’assalto di Thomas. Perdendo 2 secondi al km ce la potrebbe anche fare. Ma sarà dura perché Thomas è uno specialista.

THOMAS PUO’ SCAVARE UN SOLCO SUGLI SCALATORI

Bisognerà capire quanto perderanno Bernal e gli scalatori da Thomas. Potrebbero esserci dei distacchi notevoli. L’unico che potrebbe contenere i danni è Uran. Per me in tanti possono perdere 1′ o 1’30”.

BERNAL RELEGATO AL RUOLO DI GREGARIO

Se Bernal perderà terreno, Thomas diventerà capitano unico della Ineos. A quel punto non so come verrà utilizzato il colombiano: come si comporterà in caso di attacchi altrui sulle montagne? Non penso che risponderà, io credo che starà con Thomas, perché avrà tutto il tempo di andare a vincere tanti Tour più avanti.

THOMAS ‘RISCHIA’ DI VINCERE IL SECONDO TOUR DI FILA A 33 ANNI, MA FINO A 31 MAI UNA TOP10 IN UN GRANDE GIRO

Con il ciclismo moderno non è strano, perché è fatto di watt e studio di potenza e materiali. Per dire, hanno scoperto che, con una maglietta intima particolare, si rende 10 watt in più. Siamo a dei livelli per cui Thomas, preparato per un determinato evento, ci sta che vinca. C’è una ricerca esasperata, è proprio cambiato il ciclismo. Non è più basato su fantasia e improvvisazione, ma solo su numeri e ciò che può rendere un corridore. Di sicuro non faccio pensieri strani, perché tutti i corridori sono controllatissimi. Ineos e Thomas vincono con la ricerca scientifica.

LE POSSIBILI SORPRESE DELLA CRONOMETRO 

Mas secondo me sarà la sorpresa di questo Tour, alla Vuelta nel 2018 mi aveva impressionato nella terza settimana. A cronometro non va benissimo, però è in una squadra che lavora molto su questa specialità e potrebbe stupire. Pinot può far bene e limitare i danni. Potrebbe stare sui 40-50″ da Thomas. Per me il francese sarà la sorpresa di domani. Anche Kruijswijk potrebbe contenere il distacco e rimanere nelle zone nobili della classifica. Da Porte mi aspetto una bella prestazione.

CHI PERDERA’ TANTO

Bardet sicuramente perderà, idem Quintana. Secondo me Fuglsang prenderà una ‘ciabattata’, quelli dell’Astana li vedo in calo.

CHI VINCE DOMANI?

Secondo me se la giocano Van Aert e Thomas per il successo di tappa. Il belga va fortissimo e nella cronometro a squadre mi aveva impressionato.

COSA ATTENDERSI DA FABIO ARU

Aru secondo me ci proverà, non penso che faccia una cronometro al risparmio. Prenderà comunque 1’40” sicuro, con un distacco inferiore avrebbe disputato un’ottima gara.

 

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