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MotoGP, GP Germania 2019: analisi delle qualifiche. Marc Marquez superiore, unica minaccia l’effetto Austin

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Facciamo un po’ di conti dopo le qualifiche del Gran Premio di Germania 2019 della MotoGP. Marc Marquez ha conquistato la decima pole position consecutiva sulla pista del Sachsenring ed è pronto, se non prontissimo, per andare all’assalto anche della decima vittoria di fila in terra tedesca nella gara di domani. Certo, i numeri e la storia non garantiscono di diritto il gradino più alto del podio, ma c’è anche dell’altro.

Lo spagnolo, infatti, su questa pista sembra che faccia letteralmente un altro sport rispetto a tutti gli altri. Non appena inizia a spingere sul serio riesce sempre a mettere tre-quattro decimi di margine sui più immediati inseguitori, consolidando quella aurea di invincibilità che ribadisce ad ogni turno o sessione. Nella FP4 disputata proprio prima delle qualifiche, poi, il portacolori della Honda ha ulteriormente spaventato gli avversari, girando su tempi impensabili per chi non si chiami Marc Marquez. Il limite è stato posto a 1:21.228 con gomma hard e media portate allo sfinimento (e che, per la cronaca, lo avrebbe classificato in 12esima posizione in griglia nella Q2) in un filotto di giri che ha del sensazionale.

Il campione del mondo in carica, infatti, ha martellato sull’1:21 basso con una regolarità eccezionale. Quasi 20 tornate su questo ritmo, con il primo della classifica, Maverick Vinales, che ha chiuso in 1:21.153 ma sfruttando la gomma soft. Un divario abissale, dunque, che rende quasi inevitabile il decimo successo consecutivo del Cabroncito sulla pista della Sassonia. Chi, o cosa, potrebbe frapporsi sul suo cammino inarrestabile? Più che i piloti, con Fabio Quartararo, Maverick Vinales e Alex Rins ancora una volta sugli scudi, potrebbe pensarci “l’effetto Austin” a rovinare i piani di Marc Marquez.

Come ben ricorderete, infatti, il catalano vanta un dominio simile a quello del Sachsenring anche al COTA dove vi è svolto il Gran Premio degli Stati Uniti. Anche sulla pista texana, infatti, l’alfiere della Honda non aveva rivali, e lo stava dimostrando anche quest’anno. Quando stava veleggiando in solitaria verso l’ennesimo trionfo, invece, è caduto, in maniera inspiegabile, gettando alle ortiche 25 punti che, con il senno di poi, gli avrebbero già consegnato il titolo 2019.

Senza una disattenzione del classe 1993, o un guaio tecnico, il Gran Premio di Germania di domani sembra già dal destino segnato. I rivali lo sanno e tenteranno il tutto per tutto sin dai primi giri, altrimenti Marquez potrà gestire le gomme a piacimento nella prima metà di gara, per poi cambiare marcia e lasciare il gruppo in maniera inesorabile. Oppure no?

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alessandro.passanti@oasport.it

Twitter: @AlePasso

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Foto: Valerio Origo

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