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MotoGP, GP Repubblica Ceca 2019: Mondiale mai così equilibrato (Marquez a parte). Suzuki e Yamaha insidiano la Honda, Ducati in stallo

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Il Mondiale di MotoGP degli altri, il Mondiale di MotoGP senza Marc Marquez? Si potrebbe vederla così e, a conti fatti, l’equilibrio regna sovrano. Sì perché, al di dell’asso di Cervera, che con le sue cinque vittorie e tre secondi posti sta monopolizzando la scena, il contesto agonistico è assai incerto.

Andrea Dovizioso, al momento, guida la truppa degli “umani” con 127 punti a precedere il compagno di team Danilo Petrucci (121), lo spagnolo Alex Rins sulla Suzuki (101), l’altro iberico Maverick Vinales sulla Yamaha (85) e Valentino Rossi (80). Ecco che per la piazza d’onore la sfida è decisamente aperta e a Brno, dove avrà inizio la seconda parte del campionato della classe regina, vi potrebbero essere delle sorprese.

Sulla carta la Rossa gradisce il layout ceco, ricordando il successo del “Dovi” nel 2018, davanti a Jorge Lorenzo (Ducati). Una doppietta che potrebbe dar conforto ai ducatisti ma, si sa, ogni stagione fa storia a sé e, al di là del despota di quest’annata, anche gli altri centauri sono altamente qualificati. Rins è pilota da tenere in grande considerazione, la sua moto è dotata di un’ottima ciclistica e quindi in termini di guidabilità può fare una grande differenza. Il Top Gun del Motomondiale (Vinales), da par suo, grazie al successo ad Assen (Olanda), ha ricordato a tutti di essere uno che la moto la sa guidare piuttosto bene e su una M1 che sta iniziando a capire si candida al ruolo di “attore non protagonista” nella graduatoria generale.

E Valentino? Per lui la Yamaha è ancora un enigma ma, trovando una soluzione, la sua velocità non è affatto in discussione, anche se i fattori anagrafici cominciano ad essere menzionati con una certa frequenza da tanti degli addetti ai lavori. Senza dubbio, il “Dottore”, trovando una cura ai mali della sua “paziente”, potrebbe rientrare nel novero dei piloti da osservare con attenzione, rendendo questo campionato ancor più interessante. Certo, il Mondiale degli altri…

 

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Foto: Valerio Origo

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