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MotoGP, Mondiale 2019: la Ducati alza bandiera bianca. GP19 competitiva solo su alcuni circuiti, che regresso dal 2018

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L’edizione 2019 del GP di Germania è passata agli archivi con la decima vittoria (e decima pole position) consecutiva di Marc Marquez che ancora una volta ha fatto il bello e il cattivo tempo sulla pista del Sachsenring che molto probabilmente in futuro sarà costretto a nominare in suo onore almeno una curva. I grandi delusi del fine settimana sono certamente i piloti Ducati, palesemente in difficoltà in qualifica ad eccezione del sempre imprevedibile Jack Miller e costretti ad una corsa tutta in secondo piano anche quest’oggi, nonostante alla fine siano arrivati un più che dignitoso quarto e quinto posto con Danilo Petrucci e Andrea Dovizioso.

Non era una novità che il tracciato tedesco non si addicesse alle caratteristiche tecniche della Desmosedici GP19 e in particolare Dovizioso si è sempre dichiarato non troppo entusiasta del Sachsenring in quanto pista fortemente sinistrorsa e che quindi sfavorisce i piloti come lui che prediligono nettamente la percorrenza verso destra. Il discorso di fondo, però, è che si rischia sempre di affidarsi a un sacco di scappatoie che allontanano dalla verità di un progetto che appare ormai fin troppo evidentemente specifico a produrre qualcosa di veramente buono solo in quelle piste che non sollecitino troppo la percorrenza di curva, storico problema della casa italiana, al quale si è aggiunta recentemente anche la difficoltà col consumo gomme maggiore rispetto a quello dei rivali, dato ancora più preoccupante visto che inizialmente Ducati era tra le scuderie migliori nella gestione delle stesse.

In maniera molto similare a quanto stiamo assistendo nel gemello Mondiale di F1, i dominatori “stranieri” di questo 2019 motoristico sembrano inattaccabili non solo per le straordinarie doti di chi le sta guidando ma proprio per un progetto di fondo che vede questa Honda (o la Mercedes nell’altro caso) non presentare quasi nessun punto debole e riuscire ad essere super competitiva in qualunque situazione e su qualunque layout a differenza dei rivali italiani (Ducati e Ferrari) che hanno compiuto un evidente passo indietro rispetto alla passata stagione, presentando un progetto che è risultato al contrario molto competitivo in determinate situazioni ma altrettanto sofferente in parecchie altre. A Borgo Panigale si sta lavorando durissimo per ripristinare la competitività e la costanza attesa ma i risultati tardano ad arrivare e intanto il Mondiale è definitivamente scivolato via, tra le braccia di Marquez per un’altra stagione.

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Twitter: MickBrug

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Foto: Valerio Origo

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