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Nuoto, Europei juniores Kazan 2019: Ceccon lo Zar, Cocconcelli, Salin, Pilato e Gaetani in fermento!

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Tempo di analisi, tempo di tirare una riga e fare il bilancio della situazione. Cosa scrivere sul foglio bianco? Un’Italia che negli Europei 2019 juniores di nuoto torna dalla Russia con furore, perché le medaglie totalizzate sono stata 16 (7 ori, 5 argenti e 4 bronzi) e i motivi per sorridere sono tanti.

Partiamo dal primattore: Thomas Ceccon. Il poliedrico nuotatore vicentino, classe 2001, era a Kazan con alcuni punti di domanda. L’obiettivo principale sono i Mondiali assoluti che si terranno in Corea del Sud (21-28 luglio) e la condizione non può essere al top ora. Tuttavia, Ceccon non si è tirato indietro e ha lasciato il segno. I podi sono stati 5, un numero che ricorre spesso nella sua carriera giovanile. 2 ori, 2 argenti e 1 bronzo il bilancio di un atleta che a volte è davvero di difficile lettura: ottenere una frazione lanciata da 48″1 in staffetta a stile libero e poi nuotare sopra i 50″ nella gara individuale ne è un esempio. Certo, c’era stata un’altra gara a stretto contatto e nei 50-100 dorso è arrivata la doppietta con riferimenti cronometrici notevoli, visto il periodo. Si prende e si porta a casa o, per meglio dire, ci si dirige alla volta di Gwangju con tanta voglia di stupire.

La Nazionale però ha avuto un chiaro volto femminile, al di là della stella Ceccon. Ci si riferisce a Erika Gaetani (oro nei 200 dorso e argento nei 100 dorso), Costanza Cocconcelli (oro nei 50 stile libero, due bronzi nei 50 dorso e nei 50 farfalla), Giulia Salin (2 ori negli 800 e 1500 stile libero, argento nei 400 sl) e a Benedetta Pilato (oro nei 50 rana). Donne la potere? No, più giusto dire ragazzine ambiziose, pensando a Gaetani classe 2004 e a Pilato classe 2005. Walter Bolognani ha potuto fregiarsi, nel ruolo di guida tecnica di questa spedizione, di una squadra con grandi potenzialità. Il terzo posto alle spalle di Russia e Germania nel medagliere può voler dire tutto o niente. Quel che conforta è stata la voglia di vincere e di cimentarsi in più gare, migliorando nella maggior parte dei casi i propri limiti.

Guardando al futuro, si può sorridere ma si dovrà lavorare perché il bello è ora…

 

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Foto: Diego Gasperoni

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