Fondo
Nuoto, Mondiale 2019 Gwangju. La zampata di Cunha nella 5 km. Bruni e Gabbrielleschi giù dal podio per un soffio
Un secondo di rabbia e delusione per l’Italia del fondo che resta ancora giù dal podio (è la terza gara su quattro disputate finora senza medaglie) nella 5 km femminile, una delle gare nelle quali il clan azzurro faceva affidamento per avvicinare quantomeno il bottino di cinque podi di Budapest che al momento resta tanto lontano.
La concorrenza spietata, un pizzico di stanchezza della atleta più in forma, Rachele Bruni, qualche colpo proibito ma alla fine la realtà è che sempre più spesso le gare di fondo, soprattutto in questi bacini che non presentano particolari problemi ambientali, si chiudono in volata e, al momento, l’Italia non può contare su finisseur di razza in grado di risolvere la gara a proprio favore quando c’è bagarre. E la bagarre c’è stata anche oggi, come nella 10 km quando Rachele Bruni gettò il cuore oltre l’ostacolo andando a cogliere uno splendido bronzo. Oggi il cuore lo hanno messo le due più grandi deluse della 10 km che si sono andate a spartire le prime due posizioni della graduatori: oro per la brasiliana Cunha, solo quinta due giorni fa, e argento per la francese Muller che si consola con una medaglia per la mancata qualificazione olimpica.
Il bronzo va a pari merito tra la statunitense Moore, comparsa dal nulla nel finale, e la tedesca Beck a confermare che la Germania è sempre più un riferimento per questa disciplina: in questo momento, fa male dirlo, più dell’Italia a guardare i risultati e le varie condotte di gara. A sette decimi dal duo di bronzo Rachele Bruni, a un secondo Giulia Gabbrielleschi: così fa ancora più male.
Alle azzurre non si possono fare appunti per la condotta di gara. Attente, sveglie, brave a non sprecare troppe energie nei primi due giri e determinante, a volte anche cattive nei momenti cruciali delle varie gare. Prima Gabbrielleschi a portarsi avanti alla penultima boa e poi Bruni a cercare di fare il forcing nel rettilineo finale ma Cunha e Muller oggi ne avevano più di tutte le altre e lo hanno dimostrato negli ultimi 300 metri. Per il bronzo si poteva, e forse si doveva, fare qualcosa in più per le azzurre ma non c’è stato modo.
La gara è piuttosto semplice da raccontare. Spagnole e tedesche protagoniste nel primo giro con le grandi sornione e attentissime a non restare troppo dietro. Il secondo giro è stato a favore delle francesi che hanno provato la selezione con Grangeon, riuscendoci solo in parte e nel terzo giro bagarre pura con le azzurre intraprendenti nella parte centrale e Cunha decisa negli ultimi 500 metri a lasciare tutte sul posto. Muller, che oggi ha sfruttato la scia a differenza di domenica scorsa, è l’unica a resistere all’accelerazione della atleta verde-oro e nel finale Bruni e Gabbrielleschi, in buona compagnia, peraltro, di Van Rouwendaal, ancora poco brillante, e della campionessa uscente Twichell, ma anche Grangeon, che vengono infilzate da Beck e Moore che si spartiscono l’ultimo gradino del podio.
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Foto Lapresse
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