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Nuoto
Nuoto, Mondiali 2019: Benedetta Pilato, 14 anni di sogni. E c’è un’analogia con Federica Pellegrini…
Ci sbilanciamo: l’Italia del nuoto ma anche dello sport intero ha trovato un potenziale grande personaggio che vive e si allena ai confini del tacco dello Stivale, nella provincia di Taranto, e che, in 14 anni, sembra aver maturato un’esperienza inusuale per una ragazzina della sua età.
Benedetta Pilato è il nome nuovo del nuoto italiano, deve ancora compiere 15 anni, affronta ogni ostacolo con la spensieratezza tipica della sua età ma con la consapevolezza di chi si è reso conto che, non si sa dove, non si sa quando, qualcuno le ha consegnato dei talenti e lei ne fa tesoro ogni giorno.
Alla stessa età in cui i suoi coetanei trascorrono mezze giornate fra tablet e PlayStation lei si allena a 20 km da casa, supportata dai genitori e cresce in fretta. Talmente in fretta che la sentì parlare ma soprattutto la vedi nuotare e ti stropicci gli occhi conoscendo la sua età. È la nuova Pellegrini? Può darsi. Di sicuro non sarebbe una sorpresa se la trovassimo tra dieci anni a fare la giudice di “Italia’s got Talent” o pubblicizzare qualche prodotto di marca in tv: parlantina e prestanza fisica non le mancano. Nel frattempo, però, per emulare la Pellegrini bisogna vincere e tanto e lei si è messa in cammino in questo senso: ha vinto il Settecolli nei 50 e anche l’oro agli Eurojuniores con tutte avversarie molto più grandi di lei, ha migliorato il record italiano e detiene il terzo migliore crono mondiale stagionale: tutto nei 50 rana che solo per il momento sono la sua unica, vera dimensione.
Le analogie con Federica Pellegrini non mancano: anche lei, giovanissima, si affacciò ai Mondiali di Barcellona 2003 per disputare le staffette, anche lei a quei tempi era allenata da un signore, Max Di Mito che nel frattempo ne ha passate tante ma, guarda caso, ha preso Benedetta Pilato sotto la sua ala, prima di lasciare il suo incarico in Puglia un mese fa in modo piuttosto traumatico, e l’ha fatta crescere, portandola sul tetto del mondo. Benedetta Pilato ha fatto tanto, tantissimo quest’anno e la stagione, comunque vadano i Mondiali di Gwangju, sarà estremamente positiva, a partire da dicembre quando salì sul podio del campionato italiano invernale da perfetta sconosciuta, passando per i Criteria dove si è messa in luce a più riprese, fino ad arrivare ai Campionati Italiani, seconda alle spalle di Martina Carraro, al Settecolli con quel crono strepitoso che gli ha fruttato il record italiano assoluto e all’oro europeo juniores.
Non sarà un’eventuale prestazione un po’ meno performante a Gwangju a cambiare l’andamento dell’annata del lancio, potrebbe però essere una grande prestazione a Gwangju a cambiare la vita sportiva di questa atleta che, visti i precedenti, dovrà sorbirsi le “messe in guardia” di mezzo mondo del nuoto: “non montarti la testa”, “Guarda Ruta Meilutyte come è finita”, non fare questo, non fare quello. Al momento Benedetta Pilato sta facendo eccome e sembra avere la mente lucida per continuare a fare e non fermarsi alla prima medaglia. Gwangju è una tappa di passaggio ma potrebbe diventare qualcosa in più, Tokyo è il primo obiettivo con tanto di cambiamento di rotta verso i 100, distanza olimpica, che qualcosa potrebbe farle perdere sui 50 ma che gli servirà per una carriera che, diciamolo piano ma diciamolo, potrebbe riservarle tante soddisfazioni.
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Foto Laura Vergani
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