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Nuoto, Mondiali 2019. IL PAGELLONE domenica 28 luglio. Pilato da urlo, a Paltrinieri manca qualcosa. Pellegrini: gran chiusura

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BENEDETTA PILATO 10 e lode: La mettiamo al pari degli ori leggendari di Quadarella, Paltrinieri e Pellegrini perchè la ragazzina di Taranto ha compiuto un’impresa straordinaria. Che grinta, che tecnica, che determinazione per la più giovane della spedizione italiana che, al debutto, va a guardare in faccia King e si arrende alla classe della americana solo a dieci metri dal traguardo. Uno spettacolo per gli occhi e per il cuore vedere il suo pianto a dirotto appena si rende conto di cosa ha combinato. Ragiona da grande, gareggia da grande, avrà tempo per diventare grande. Adesso teniamocela così: età da poco più che bambina con corpo e testa da campionessa. Piano a sbilanciarsi, però quanto sarebbe bello se l’Italia avesse trovato una nuova campionessa proprio nel giorno in cui Federica Pellegrini disputa la sua (probabile) ultima gara ai Mondiali?

GREGORIO PALTRINIERI 6.5: Re Greg stavolta deve abdicare e ora è giù dal gradino più alto del podio di tutti i 1500 possibili: Europeo e Mondiale in lunga e in corta. Forse non se lo aspettava nemmeno lui di non riuscire a fare la differenza nella prima parte di gara e di trovare due avversari così agguerriti dopo le loro rese negli 800. Invece Wellbrock e Romanchuk gli stanno agganciati per 1400 metri e si giocano la vittorie come a Glasgow e lui fa la gara perfetta per i suoi rivali: non riusendo ad imprimere alla sua nuotata quel ritmo in grado di sfiancarli. Vedendo i passaggi il risultato è più frutto del ritmo non elevatissimo di Paltrinieri che della prestazione monstre di Wellbrock e Romanchuk. Resta un bronzo che pareggia il bilancio di Budapest a parti invertite. In più c’è un argento nella staffetta delle acque libere e la qualificazioen a Tokyo nella 10 km. Non è poco per un Paltrinieri che è arrivat a Gwangju non al meglio della condizione.

MARTINA CARRARO 6.5: Dopo un Mondiale vissuto sopra le righe, con un miglioramento dietro l’altro, arriva la giornata grigia come il cielo sopra Gwangju per l’allieva di Cesare Casella che chiude quinta il 50 rana in cui avrebbe avuto bisogno di migliorarsi ulteriormente di 8 centesimi per andarsi a prendere il bronzo e che invece la vede peggiornare di quasi tre dedimi rispetto a ieri. Poco effiacace anche nella staffetta mista con una frazione lanciata da 1’06″87 che contribuisce a far diventare incolmabile il distacco dal Canada che poi andrà al terzo posto. Resta un Mondiale straordinario per lei: tutte finali, il bronzo dei 100 rana: è una delle donne copertina di Gwangju.

DOMENICO ACERENZA 6.5: Non riesce a migliorarsi ma disputa la sua prima finale mondiale e si conferma tra i migliori specialisti dei 1500 al mondo. Gara di retrovia ma senza la rimonta sperata.

MARGHERITA PANZIERA 7: Bastano 100 metri per cambiare tutto? Può darsi. Se è vero che la mente l’ha bloccata nella finale più atesa, quella dei 200 dorso, è anche vero che la mente si sblocca in tempo per nuotare il miglior 100 dorso di Gwangju e lanciare al meglio la staffetta. Può non voler dire niente o voler dire tutto: sta di fatto che arriva una reazione di orgoglio che lascia molto ben sperare per il futuro. Merita un applauso di congfedo: il lavoro che l’attende è duro ma con questo atteggiamento può dare frutti importanti.

ELENA DI LIDDO 6.5: Non riesce a ripetere le prove della gara individuale, chiudendo con un 57″3 lanciato nelle onde che comunque regala all’Italia la possibilità di giocarsi il quarto posto. Chiude comunque in modo positivo il Mondiale della sua condsacrazione ad altissimo livello anche se la doppia medaglia di legno brucia un po’.

FEDERICA PELLEGRINI 8: Lascia il Mondiale di Gwangju con una prestazione di altissimo spessore sui 100 stile libero in ultima frazione della mista: 52″53 è un tempo di altissimo spessore che non può che soddisfarla. Il lavoro svolto nelle ultime due stagioni è stato perfetto e andrà finalizzato in prospettiva olimpica. Per ora ci alziamo tutti in piedi e facciamo partire un applauso fragoroso.

ILARIA CUSINATO 4: Non c’è molto da dire. 16ma su 26 nei 400 misti che un anno fa la vedevano salire sul podio europeo. Stagione da dimenticare sotto tutti i punti di vista. Serve un progetto serio da seguire in vista di Tokyo.

SIMONE SABBIONI 4.5: Fiato corto, poca benzina in corpo, azione pesante. Lascia sulla vasca un secondo e tre decimi rispetto alla frazione dellòa mista mista nuotata quattro giorni prima. Possono bastare due turni di 50 a spiegare questo calo repentino della condizione?

NICOLO’ MARTINENGHI 4.5: Spreca anche l’ultima occasione per lasciare un segno a Gwangju. Tempi assolutamente insufficienti per il varesino che ha assoluto bisogno di ritrovarsi soprattutto dal punto di vista mentale.

MANUEL FRIGO 4.5: Paga la disabitudine a restare concentrato e in condizione in una manifestazione lunga e dispendiosa come un Mondiale. Già ieri aveva dato avvisaglie di rottura prolungata e oggi non riesce a fare meglio contribuendo al disastro della 4×100 mista.

 

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