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Nuoto, Mondiali 2019: il problema delle staffette miste per l’Italia. Una gara che non si riesce a valorizzare

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I Mondiali 2019 di nuoto a Gwangju (Corea del Sud) vanno in archivio. L’Italia, nelle gare in piscina, conclude con otto medaglie (3 ori, 2 argenti e 3 bronzi), in quinta posizione in questa particolare classifica. Un risultato decisamente lusinghiero, viste le tradizioni del Bel Paese, da associare ai 23 finalisti e ai 19 primati italiani di una spedizione da incorniciare, che però ha ancora dei margini di miglioramento, su cui poter e dover lavorare in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020.

E’ il caso delle staffette miste che, per un motivo o per un altro, non riescono mai a tirar fuori il meglio. Nelle batterie del mattino, il quartetto formato da Simone Sabbioni, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e da Manuel Frigo non è andato oltre il 13° posto, rimanendo escluso dalla finale e soprattutto mancando per il momento la qualificazione olimpica, riservata alle migliori 12 squadre. L’Italia, infatti, ora dovrà ricorrere al ranking FINA dei migliori quattro crono (scadenza: 31 maggio 2020) per essere parte dei Giochi. Il target. comunque, non è impossibile, conoscendo le qualità degli atleti e anche recuperando un Piero Codia infortunato in questo caso.

Tuttavia resta negli occhi la controprestazione del poker azzurro, che è un po’ una costante, ricordando anche l’undicesimo tempo ottenuto sempre dalla formazione maschile a Budapest due anni fa. Forse la Federazione deve trovare una chimica migliore tra gli atleti e nello stesso tempo fare in modo che le pile siano ben cariche nel corso dell’intera manifestazione e non che si arrivi nell’ultima giornata con “il fiatone”.

Spunti di riflessione che, in qualche modo, possono riguardare anche la prova delle ragazze. Il quarto posto, probabilmente, non sarebbe cambiato neanche con una prova d’insieme più convincente e con una Margherita Panziera al top, anche se resta il record italiano in 3’56″50 (prec. RI 3’57″00 della Nazionale il 9 agosto 2018 agli europei di Glasgow con Carlotta Zofkova, Arianna Castiglioni, Elena Di Liddo e Federica Pellegrini). Quindi, tra i pochi aspetti negativi di questa rassegna per l’Italia, la gestione delle staffette miste deve essere valutata con attenzione.

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Foto: LaPresse

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