Nuoto, Mondiali 2019: la nuova dimensione di Simona Quadarella e il coraggio di sfidare a testa alta Katie Ledecky

Ammettiamo, un po’ ci siamo rimasti male. La prova maiuscola di Simona Quadarella negli 800 stile libero ai Mondiali 2019 di nuoto a Gwangju (Corea del Sud), a sfidare a viso aperto “Sua Maestà” Katie Ledecky, aveva lasciato presagire un epilogo diverso. Sì perché la romana, con gran coraggio, è stata capace di riprendere e sorpassare ai 450 metri della finale la fuoriclasse statunitense, non al meglio della condizione per il virus che l’ha costretta a saltare i 1500 e i 200 sl.

Un duello spalla a spalla appassionante nel quale, a fare la differenza, è stata l’ultima vasca di Ledecky che, inserendo una gambata impressionante, non ha dato chance all’azzurra. Cosa resta dunque? Un argento di valore, condito dal nuovo primato italiano di 8’14″99, migliore dell’8’16″45 siglato a Glasgow l’anno scorso. Ancor più importante è stato il coraggio messo dall’azzurra nell’affrontare una campionessa di quel calibro.

Senza nessun timore reverenziale, l’azzurra se l’è giocata con le proprie armi. Il suo viso più deluso dal secondo posto che contento dall’argento guadagnato dimostra la grande mentalità della nostra portacolori che, per quanto visto, ha assaporato il gusto della vittoria, vedendola sfumare sul più bello. Tuttavia, questa è la conferma che Quadarella c’è e torna a casa con un oro e argento di grande livello perché accompagnati da miglioramenti cronometrici significativi che, di fatto, la candidano al ruolo di rivale numero uno di Ledecky.

Alle Olimpiadi di Tokyo 2020, dunque, ci aspetta un grande spettacolo anche perché le altre non vanno affatto piano. L’australiana Ariarne Titmus (8’15″70, terza) è una nuotatrice da guardare con attenzione e in grande crescita. Pertanto, la determinazione messa in piscina quest’oggi dovrà essere l’arma in più per i Giochi a Cinque Cerchi, laddove Simone avrà due chance per centrare il bersaglio grosso e riprovarci.

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Foto: LaPresse