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Nuoto, Mondiali 2019: l’argento di una coraggiosa Quadarella negli 800 sl, Panziera e il legno che fa male nei 200 dorso

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Penultima giornata di gare nei Mondiali 2019 di nuoto a Gwangju (Corea del Sud). La vasca sudcoreana ha riservato grandi riscontri che val la pena raccontare nella loro interezza.

Pronti, via e il primo squillo è di Sarah Sjoestroem. La svedese si sblocca in questa rassegna, ottenendo il primo oro nei 50 farfalla, confermandosi la migliore in questa specialità: 25″02 il crono della scandinava. Sjoestroem che, con la sua solita progressione, si è imposta davanti all’olandese Ranomi Kromowidjojo (25″35) e all’egiziana Farida Osman (25″47), che per appena un centesimo precede l’americana Kelsi Dahlia (25″48), che nonostante abbia siglato il primato americano non è riuscita a centrare il podio.

Arriva la firma del fenomenale Caeled Dressel: lo statunitense si conferma il fuoriclasse della velocità e i 50 stile libero sono suoi con il tempo record dei campionati di 21″04, a precedere il brasiliano Bruno Fratus (21″45) e il sorprendente greco Kristian Gkolomeev (21″45). Dopo essersi goduta la soddisfazione del trionfo nel delfino, Sjoestroem fa centro anche nelle semifinali dei 50 stile libero in 24″05 ma dovrà guardarsi dall’australiana Cate Campbell (24″09) e dalla danese, campionessa olimpica, Pernille Blume (24″14), pronte a sfruttare ogni incertezza. E’ grande Italia nei 50 rana donne: la 14enne Benedetta Pilato e Martina Carraro sono terza e quarta nelle semifinali, con il crono di 30″17 e 30″23, lanciando il guanto di sfida all’americana Lilly King (29″84) e alla russa Yuliya Efimova (30″12), duellanti per l’oro.

Secondo colpo di giornata per “Sua Maestà” Dressel che, pur non replicando il primato del mondo, firma un eccellente 49″66 nella finale dei 100 farfalla, distanziato considerevolmente i rivali: il russo Andrei Minakov è argento in 50″83 e l’eterno Chad Le Clos è bronzo in 51″16, prevalendo nel confronto con il campione del mondo dei 200 farfalla Kristof Milak (51″26). Nei 200 dorso donne si concretizza la delusione per i nostri colori: Margherita Panziera fallisce la top-3 ed è quarta per 5 centesimi in 2’06″67, rimanendo distante però un secondo circa dal suo primato italiano. Una prova sottotono della veneta che alimenta le perplessità sulla condizione psicofisica. Le luci della ribalta sono dunque tutte per l’americana Regan Smith che si avvicina molto al suo primato del mondo ma si ferma a 2’03″69 (un crono comunque eccezionale). A completare il podio, dunque, l’australiana Kaylee McEeown (2’06″26) e la canadese Kylie Masse (2’06″82).

E veniamo alla finale degli 800 stile libero donne. Simona Quadarella ci prova fino in fondo a insidiare una Katie Ledecky non al 100%, visto il virus che l’ha un po’ debilitata in questi giorni. L’azzurra, dopo una partenza guardinga, è riuscita a raggiungere e superare ai 450 metri l’americana che però, con le unghie e con i denti, è rimasta attaccata a Simona, avendo poi nell’ultima vasca una chiusura letale, che la porta sul tetto del mondo nuovamente (8’13″58). Tuttavia, è da sottolineare la prova della romana che in 8’14″99 ha realizzato il nuovo record italiano, giungendo seconda e sbriciolando il precedente primato (8’16″45). Bronzo iridato per l’australiana Ariarne Titmus (8’15″70).

La chiosa di giornata è affidata alla 4×100 stile libero mista nella quale arriva il sigillo USA con il crono di 3’19″28 davanti all’Australia (3’19″87) e alla Francia (3’22″11). Ottava piazza per il quartetto italiano formato da Frigo (48″80), Miressi (48″27), Bianchi (54″81) e Pellegrini (53″70). Nelle semifinali dei 50 dorso uomini, poi, il russo Kliment Kolesnikov (24″35) fa valere la sua legge davanti al rumento Glinta (24″53) e al russo Rylov (24″56). 14° Simone Sabbioni in 25″06.

 

 

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Foto: LaPresse

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