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Nuoto, Mondiali 2019 – Panziera: “Non mi sono sentita al top nei 100 dorso”; Carraro: “In finale me la gioco per il bronzo”

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Seconda giornata di gare che è andata in archivio nella piscina di Gwangju (Corea del Sud). Nel day-2 dei Mondiali 2019 di nuoto tante luci ma anche un’ombra importante in casa Italia, relativamente alle prestazioni che la vasca ci ha dato.

Partiamo da Elena Di Liddo che ha conquistato il quarto posto nella finale dei 100 farfalle donne, sfiorando il record italiano di 57″04, e toccando la piastra nell’atto conclusivo in 57″07. Una prestazione che conferma la bontà della sua condizione in questa competizione: “Sapevo che per la medaglia sarebbe stato necessario nuotare sotto i 57″. Se ci fossi riuscita sarebbe stata la ciliegina sulla torta, ma sono comunque contentissima così. Ero alla prima finale mondiale senza particolari aspettative. Ho pensato solo a dare il massimo“. le dichiarazioni della pugliese (fonte: FIN).

Si può sorridere anche grazie a Martina Carraro e ad Arianna Castiglioni che conquistano la qualificazione per la finale dei 100 rana donne, realizzando entrambe il record italiano di 1’06″39, seppur in momenti diversi. La 26enne ligure è giunta terza nella sua heat, ottenendo il quarto crono generale, mentre Castiglioni si è giocata il tutto per tutto nello spareggio con la belga Fanny Lecluyse, riuscendo a prevalere con un tempo considerevole. E così avremo due azzurre nell’atto conclusivo. “Sono contentissima. Migliorarsi è sempre importante. Mi sono qualificata alla prima finale mondiale in vasca lunga della carriera col record italiano con un percorso perfetto. Sono passata più lentamente rispetto alle batterie (31″76 contro 31″55) ed è lì che devo trovare i centesimi che potrebbero servirmi per battere la mia avversaria, probabilmente la giapponese Aoki. I primi due posti sono inarrivabili. Mi sto allenando bene perché ho cambiato il modo di lavorare e quindi sono soddisfatta di raccogliere i frutti. In finale me la giocherò“, le parole di Carraro.

Altra prova di notevolissimo spessore quella di Filippo Megli, che manda in archivio lo storico record di Emiliano Brembilla dei 200 stile libero (vecchio di 10 anni e con costumi gommati), essendo il primo uomo in Italia ad abbattere il muro dell’1’46: 1’45″76 (51″70 al passaggio), ottenendo l’accesso alla finale con l’ultimo tempo utile: “Sono riuscito a nuotare la gara perfetta. Sono felicissimo di partecipare alla prima finale mondiale con campioni enormi come Sun Yang. Ci arrivo in ottima condizione grazie al lavoro svolto a Firenze col mio tecnico Paolo Palchetti. Sono davvero entusiasta di questa serata“, le impressioni a caldo dell’azzurro.

Di sicuro, la nota poco lieta della giornata è quella di Margherita Panziera. La veneta non è andata oltre l’undicesimo crono delle semifinali dei 100 dorso (59″83), rimanendo a 12 centesimi dalla qualificazione. Una prestazione che, valutata in relazione alla doppia distanza nella quale è tanto attesa, può far preoccupare: “Il passaggio di 29″01 va bene, il ritorno meno. Mi sono piantata. Forse ho strappato troppo, non lo so. Però mi fa rabbia perché sotto carico, nel pieno della preparazione, avevo nuotato 59″4 a Indianapolis e 59″7 al Sette Colli. Non mi sento al top. Spero siano solo sensazioni passeggere. Vediamo se il passo sui 200 dorso mi riesce meglio e cosa tiriamo fuori“, le considerazioni deluse di Margherita.

 

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Foto: OA Sport

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