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Nuoto
Nuoto, Mondiali 2019: Piero Codia cerca l’impresa nei 100 farfalla e sogna di ripetersi dopo Glasgow
“Lucky lane 8”. Così ne parlano gli americani della corsia 8, riservata all’atleta con il peggior tempo dei finalisti. Relegato in un angolo, non dovrebbe avere chance e invece… E’ il caso di Piero Codia. L’anno scorso a Glasgow, nella rassegna continentale, il nativo di Trieste fu autore della gara perfetta: il suo oro europeo lo si ricorda piuttosto chiaramente. Un colpo gobbo che ben pochi si sarebbero potuti aspettare.
Una farfalla leggiadra ad accarezzare l’acqua e a cogliere di sorpresa tutti. Il tempo (50″64) assolutamente fantastico valse il nuovo primato italiano dei 100 delfino e la prova che, una volta messi insieme tutti i pezzi del puzzle, il riscontro può essere sensazionale. Vorrà ripetersi Piero in un contesto più qualificato e non sarà semplice. I Mondiali a Gwangju (Corea del Sud) hanno riservato all’azzurro una finale mancata per poco nei 50 farfalla, nuotando però un crono che non metteva in mostra da un po’.
Lui che ormai è casa e 100 farfalla fa fatica a esprimere potenza nell’unica vasca, puntando le sue carte sui secondi 50 metri. Un marchio di fabbrica quest’ultimo che ha consentito al migliore di tutti, Michael Phelps, di dominare questa distanza lungamente. Codia dovrà però fare i conti con avversari molto temibili e in grado di realizzare tempi notevoli. Ci saranno il campione del mondo in carica Caeleb Dressel (già oro nei 50 farfalla e nei 100 stile libero in Corea del Sud), il campione olimpico Joseph Schooling, il sudafricano Chad Le Clos e l’ungherese Laszlo Cseh (argenti olimpici) e il nuovo primatista del mondo dei 200 farfalla (oro iridato) Kristof Milak.
I rivali, dunque, non mancano ma l’azzurro avrà il vantaggio di presentarsi a fari spenti non con l’obbligo di vincere a tutti i costi. Se riuscirà a massimizzare la sua prestazione allora sarà lì, pronto a sferrare il suo attacco in cerca di qualcosa di importante.
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Foto: Diego Gasperoni