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Nuoto, Mondiali 2019: Simona Quadarella e un podio da (ri)conquistare nei 1500. Inizia l’avventura della romana

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Simona Quadarella ci riprova e stavolta non potrà scendere in acqua con la leggerezza e la spensieratezza di Budapest. Dal giorno del bronzo meraviglioso conquistato sulle rive del Danubio, sono passati almeno tre ori continentali, alcune medaglie in vasca corta, record su record e miglioramenti continui che hanno fatto della mezzofondista romana un punto di riferimento mondiale per la specialità. Questo significa anche aspettative e responsabilità che crescono per continuare ad essere un punto fermo di questa Nazionale che piace tanto e in cui tutti danno il meglio.

SImona Quadarella del Settecolli è quella che fa molto ben sperare per Gwangju, in particolare nei “suoi” 1500, la distanza che predilige e in cui il campo gara sembra un po’ più sgombro di rivali di altissimo livello. Già dalle batterie non si potrà risparmiare e questa condizione l’ha spinta a rinunciare ai 400 stile nei quali oggettivamente, visti anche i tempi, non avrebbe avuto al momento speranze di inserirsi nella lotta per le medaglie.

Nei 1500, invece, l’allieva di Christian Minotti vale il podio e se lo giocherà fino in fondo con le avversarie annunciate, la prima delle quali è sempre lei, Ledecky, uscita con le ossa rotte dalla sfida dei 400 contro Titmus e dunque ancora più arrabbiata e desiderosa di riscatto. C’è la cinese Wang che ieri non ha impressionato ma sulle distanze lunghe può fare male e poi ci sono una serie di rivali di cui oggettivamente si conoscono i tempi ma non le potenzialità attuali per Quadarella, che è abituata a guardarsi poco attorno e a macinare bracciate e vasche in base ai piani concordati con il suo allenatore.

La statunitense Twicher, l’ungherese Kesely, la tedesca Kohler, l’australiana Gough e la cinese Zhang sono le rivali con cui Quadarella dovrà fare i conti per giocarsi il podio ma sono tutte atlete che, finora, o ha battuto, o non hanno ottenuto con continuità i tempi abituali della romana, che sembra essersi messa alle spalle le prestazioni non straordinarie di Riccione ed aver ripreso la strada che può portare alla medaglia tanto ambita, quella di Tokyo 2020, ma prima bisogna passare dalla sfida iridata che scatta questa notte.

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Foto: Gian Mattia D’Alberto / LaPresse

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