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Nuoto, Mondiali 2019: Sun Yang vince ancora nei 400 sl ma la sua presenza fa discutere. Horton è l’icona del dissenso

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C’è da discutere. La vittoria della finale dei 400 stile libero ai Mondiali 2019 in Corea del Sud del cinese Sun Yang è la rappresentazione della superiorità di un atleta che fa centro per la quarta volta consecutiva in una rassegna iridata. Un riscontro non certo da sottovalutare, se si tiene conto che nella medesima specialità Katie Ledecky è stata detronizzata dall’australiana Ariarne Titmus.

A Gwangju una replica del podio di Budapest: il cinese davanti all’australiano Mack Horton (campione olimpico) e al nostro Gabriele Detti. Tuttavia i dubbi e le perplessità sul conto di Sun non sono pochi. Il caso della provetta distrutta in un controllo antidoping è ben evidente a tutti già da qualche tempo e nonostante la FINA abbia semplicemente ammonito l’asiatico, il ricorso al TAS della Wada pende sulla testa del campione.

La decisione, però, sarà presa solo dopo i Mondiali e questo ha alimentato non poco malumore sulla figura di un atleta che non è meglio identificata. Sarebbe stato meglio fermarlo e attendere il giudizio definitivo? Forse. Certo è che Horton, non salendo sul podio, ha ricordato altre manifestazioni di protesta, anche se per ragioni non sportive ma politiche. Una figura simbolica di cui la Federazione internazionale deve prendere atto in quanto in situazioni così delicate serve risolutezza e non decisioni a metà che non aiutano a far crescere questo sport.

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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