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Nuoto, Mondiali Gwangju 2019. Fabio Scozzoli non finisce mai: quinta finale mondiale in quattro edizioni! Anche in finale decisiva la partenza

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Dare un metro e mezzo a tutti in partenza e nuotare più forte che si può fino ad allungare le mani sulla piastra prima degli altri. Il sogno di ogni nuotatore che oggi si è avverato per un Fabio Scozzoli che centra nei 50 rana la quinta finale in quattro edizioni dei Mondiali a cui è stato presente. La gara perfetta arriva quando forse neanche lui ci credeva più di tanto in questa specialità che è sempre stata considerata un ripiego degli olimpici 100 da Scozzoli ma che, in soldoni, gli ha portato un argento mondiale in lunga, un oro europeo in lunga, un bronzo mondiale in corta, gli ha permesso, sempre in corta, di battere Peaty nella finale europea di Copenhagen e adesso gli ha fruttato la terza finale Mondiale, seconda consecutiva dopo il sesto posto di Budapest.

Stiamo parlando di un campione infinito, che alla soglia dei 31 anni, è in grado di migliorarsi il 31 maggio sui 100 rana, sfiorando il record italiano, e il 23 luglio nei 50 rana, abbattendolo quel record che già gli apparteneva. Un esempio di longevità e integrità fisica e morale che non poteva non essere scelto come capitano della Nazionale forse più bella di sempre della storia del nuoto italiano.

Tempismo, riflessi, cattiveria in acqua: nel 50 di semifinale di Fabio Scozzoli c’è tutto questo perchè una partenza come quella del romagnolo nella gara di oggi pomeriggio è un piccolo capolavoro, da paragonare a un gol di Messi o a un canestro di Lebron James. E’ il guizzo del campione, quello che lo distingue da tutti gli altri e poi ci vogliono altri quindici metri di ritmo che Scozzoli ha dimostrato di avere nelle braccia e nelle gambe e che gli permettono di battere finalmente il brasiliano Joao Gomes che lo aveva sempre sopravanzato nelle quattro sfide dirette, tra Champions Swim Series e Settecolli, tra maggio e giugno. Si ritroveranno domani in finale, assieme a Felipe Lima e a sua maestà Peaty, a Shymanocvich e al miracolato Prigoda, per giocarsi ancora una volta il podio  e se non sarà podio saranno applausi comunque perchè il Mondiale di Scozzoli (magari con qualche buona prestazione aggiuntiva nelle miste) è ancora una volta positivo.

L’obiettivo, però, resta sempre quello e anche un podio iridato potrebbe non spostare granchè in questo senso: Scozzoli rivuole una corsia nella finale olimpica dei 100 rana, vuole riprovarci, sapendo che il primo treno, quello che portava in Paradiso, è già passato e il prossimo potrebbe non condurre fin lassù. Però anche fermarsi un po’ prima e guardare gran parte del mondo dall’alto potrebbe bastare: c’è chi alla sua età fa già altro da anni e lui di smettere non ha nessuna intenzione e come dargli torto se è vero che va più forte adesso di quando prendeva gli argenti iridati e si giocava le medaglie pesanti ad ogni manifestazione internazionale. La Nazionale ha bisogno del suo nuovo e apprezzato capitano: lunga vita sportiva a Fabio Scozzoli.

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Foto Diego Gasperoni

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