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Nuoto, Olimpiadi Tokyo 2020: Gregorio Paltrinieri, prosegue il sogno dell’accoppiata 1500 sl-acque libere

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Gregorio Paltrinieri? Promosso. L’esito dei Mondiali 2019 di nuoto per il campione carpigiano è positivo. Vi erano delle incognite sulla gestione di due settimane di gare. Conciliare le acque libere e la piscina non era facile ma Greg si è cimentato senza incertezze conquistando un oro “inedito” negli 800 stile libero, un bronzo nei 1500 stile libero, un argento nella staffetta mixed del nuoto di fondo e il pass olimpico nella 10 km.

Il computo è soddisfacente ma per uno come Paltrinieri non basta. Lui si aspetta sempre il massimo e anche i suoi supporters più accaniti sono altrettanto esigenti. Ci ha abituato troppo bene l’oro olimpico delle trenta vasche ed ecco che quando arriva un terzo posto nella sua specialità questo ha il sapore del “fallimento”. Il tedesco Florian Wellbrock e l’ucraino Mykhailo Romanchuk sono descritti come Bo e Luke Duke, mentre lui fa la figura dello sceriffo Rosco Pervis Coltrane della conte di Hazzard. Talvolta si esagera perché quando le aspettative sono importanti le reazioni sono dello stesso tenore.

E’ chiaro che nella finale dei 1500 sl a Gwangju (Corea del Sud) qualcosa per il verso giusto non sia andato. Il tempo siglato è simile a quello ottenuto negli Assoluti primaverili ed è una chiara anomalia per Greg, abituato a ottenere il suo top nell’occasione che conta, senza se e senza ma. Poca benzina nel serbatoio del motore di Paltrinieri e nel contempo Wellbrock e Romanchuk redivivi. Sì perché, ben pochi lo hanno ricordato, il teutonico e il campione europeo degli 800 sl avevano clamorosamente bucato nelle 16 vasche: Misha era giunto ultimo e addirittura il nuovo “Dio” del fondo eliminato mestamente in batteria.

Una verità di fatto è che l’azzurro ha bisogno di una condizione ottimale per prevalere rispetto a questi avversari: il record europeo degli 800 sl e un crono migliorato dopo 4 anni lo dimostrano. Il riferimento, invece, fermo al 14’34″04 (record europeo) di tre anni fa dei 1500 sl è la chiara evidenza che Greg dovrà tornare a nuotare certi tempi e, se possibile, migliorare perché gli avversari sono in grado di tenere un passo veloce e di chiudere con un cambio di passo migliore.

Usando un gergo tipicamente ciclistico, serve far la corsa dura e non un’andatura “comoda” per l’arrivo in volata. La strategia è obbligata per la magica doppia e nel fondo la maturazione delle proprie possibilità in un contesto di gara così diverso è fondamentale. L’azzurro da par suo cercherà di centrare tutti gli obiettivi e poi dopo Tokyo si faranno i conti.

 

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Foto: OA Sport

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