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Nuoto, Universiadi 2019: confermato il bronzo a Cusinato nei 400 misti donne, quinto Gargani nei 50 farfalla uomini

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Seconda giornata di gare nella piscina Scandone che va in archivio per le Universiadi 2019 a Napoli. La vasca campana è stata teatro di gare interessanti di cui vale la pena parlare.

Ancor prima di quello che è accaduto oggi, è opportuno approfondire ciò che è accaduto ieri, ovvero della finale sub iudice dei 400 misti donne. Ebbene, dopo un attento controllo della giuria, è stato bocciato a quasi 24 ore di distanza il ricorso della britannica Abbie Wood alla corte d’appello della Fisu, che imputava un errore tecnico dello start per il quale lei non è partita, udendo un richiamo per falsa partenza. Alla fine della fiera, podio confermato e oro alla statunitense Makayla Sargent in 4’37″95 a precedere l’altra americana Genevieve Pfeifer (4’40″16) e Ilaria Cusinato (4’40″18). Veneta, quindi, che può fregiarsi del bronzo.

Venendo alle gare odierne, è giunto quinto nella finale dei 50 farfalla uomini Lorenzo Gargani (23″76). L’azzurro ha pagato una partenza dai blocchi non perfetta, non riuscendo a recuperare terreno rispetto agli avversari più qualificati. L’oro è andato all’australiano Yang (23″32) a precedere il giapponese Tanaka (23″35) e il bielorusso Pekarski (23″47). Nelle semifinali dei 100 stile libero donne bene Paola Biagioli: la nostra portacolori ha centrato l’accesso alla finale con il sesto crono di 55″89, nella graduatoria capeggiata dalle due statunitensi Gabrielle De Loof (54″41) e Veronica Burchill (55″19). Nell’atto conclusivo dei 100 dorso maschili è stata Santa Madre Russia a festeggiare grazie a Tarasevich che in 53″51 ha regolato il francese N’Doye-Brouard (53″80) e lo statunitense Ress (53″81) in una prova molto serrata.

Sudafrica protagonista nella finale dei 50 farfalla donne: Lovemore (26″25) a segno, battendo la giapponese Soma (26″38) e la coreana Jeong (26″41). Nei 100 rana uomini tempo di qualità internazionale quello dello statunitense Finnerty che in 59″49 stabilisce il nuovo record di questa manifestazione, battendo di un solo centesimo il quotato russo Prigoda (59″50) e il nipponico Hinomoto (59″72). Una gara di altissimo profilo, con cinque atleti sotto il limite dei 60″. Con le unghie e con i denti Francesca Fangio strappa il pass per la finale dei 100 rana in 1’08″17. L’azzurra, specialista della distanza doppia, è riuscita a rientrare nella top-8 e domani se la giocherà. Favorite la sudafricana Schoenmaker (1’06″32) e la giapponese Watanabe (1’07″15). 200 misti uomini nei quali un po’ d’amarezza c’è per i nostri colori, vista la squalifica di Alberto Razzetti, potenzialmente da medaglia domani. In vetta all’ordine delle semifinali il favorito britannico Litchfield (1’59″85), unico ad infrangere la barriera dei 2′, a precedere i due giapponesi Mizohata (2’00″16) e Takeuchi (2’00″34).

A completamento del programma un altro grande riscontro nei 200 dorso donne della statunitense Bratton che vince l’oro in 2’07″91 (primato delle Universiadi), battendo la connazionale Seidt (2’08″56) e la britannica Golding (2’09″57). Nelle semifinali dei 200 stile libero uomini bene i nostri Stefano Di Cola (1’48″31) e Matteo Ciampi (1’48″65) che accedono alla finale con il quinto e il sesto tempo. In vetta alla classifica il russo Nikolay Snegirev (1’47″42).

 

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse

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