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Pallanuoto
Pallanuoto, Mondiali 2019: chi sono i nuovi campioni del mondo. I 13 eroi del Settebello ai raggi X
Il Settebello ritorna sul trono mondiale ad otto anni dal trionfo di Shanghai: i 13 moschettieri di Sandro Campagna annichiliscono la Spagna in finale per 10-5 e salgono ancora una volta sul tetto del mondo tingendo d’oro un torneo costellato di sei vittorie, con un percorso netto invidiabile.
IL SETTEBELLO AI RAGGI X
Marco Del Lungo: il portierone azzurro è in pianta stabile col Settebello dal 2013, raggiungendo le 170 presenze. Fenomenale anche con la calottina del Brescia,ed essendo classe 1990, ha ancora tanto da dare alla causa italiana. Miglior portiere dei Mondiali con tanto di rigore parato nella finalissima.
Pietro Figlioli: il capitano azzurro, oltre 250 presenza in col Settebello, c’era già a Shanghai 2011. Uno dei pochi a potersi fregiare di un doppio titolo mondiale, faro e trascinatore della squadra con la sua grinta. Dalla prossima stagione tornerà a giocare (e vincere) con la Pro Recco. Miglior giocatore della finalissima dei Mondiali.
Edoardo Di Somma: cerca con tutte le sue forze il gol ma non lo trova. Un torneo comunque da incorniciare, nel quale è importantissimo il suo contributo soprattutto in fase difensiva.
Vincenzo Dolce: da Salerno con furore, ad appena 24 anni è campione del mondo alla seconda grossa esperienza col Settebello dopo il terzo posto in Europa Cup dello scorso anno. Fa parte degli azzurri emergenti della Sport Management, corona il suo sogno siglando una doppietta pesantissima nelle fasi delicate della finalissima.
Stefano Luongo: il cannoniere in stagione con la squadra di club, la Sport Management, anche col Settebello regala magie, mettendo a segno gol importanti nelle ultime due sfide del torneo, le più importanti.
Gianmarco Nicosia: essere il secondo di Del Lungo non è facile, ha vinto il suo Mondiale facendosi scegliere da Campagna per indossare la calottina numero 13. Chiamato in causa col Brasile, ha risposto presente, oggi arrivano gli ultimi 39″ per la meritata passerella iridata.
Matteo Aicardi: il terzo degli azzurri a centrare la doppietta. Da dieci anni con la calottina azzurra, vorrà dare il suo contributo anche a Tokyo 2020, magari ancora in staffetta in acqua con Bodegas.
Michael Alexandre Bodegas: non giocherà in Italia il prossimo anno, dato che ha scelto il Barceloneta, ma il suo torneo iridato è positivo, considerando anche il suo recente stop per infortunio, con cui ha dovuto fare i conti in stagione. Prende tante espulsioni e firma alcuni gol d’autore.
Francesco Di Fulvio: il titolo di miglior giocatore dei Mondiali descrive in poche parole un torneo difficile da sintetizzare meglio di così. Anima del Settebello, trascinatore nei momenti delicati, sigla sempre reti dal peso specifico altissimo.
Oscar Gonzalo Echenique: si ritrova a giocare la sua prima vera finale dopo la naturalizzazione in azzurro al termine di un torneo nel quale è cresciuto moltissimo. Dall’evanescenza della prima gara, culminata con espulsione e squalifica, alle grandi prestazioni offerte in semifinale contro l’Ungheria ed in finale contro la Spagna. Il mancino che anche a Tokyo potrà portarci in alto.
Niccolò Figari: uno dei tre fortunati a poter vivere per la seconda volta l’emozione dell’oro iridato. Rientra in orbita Settebello nel torneo più importante e fa capire a Gwangju che la scelta di Campagna è azzeccata.
Vincenzo Renzuto Iodice: la stagione in Nazionale era iniziata con l’espulsione per brutalità in Montenegro nelle qualificazioni di Europa Cup che gli aveva fatto saltare qualche gara col Settebello, tra squalifica e mancata convocazione, ora chiude facendo parte del gruppo campione del mondo.
Alessandro Velotto: non disdegna qualche puntata offensiva, dà il suo grande contributo in copertura. Dopo gli ori iridati tra gli juniores del 2012 e del 2013, arriva, meritato, quello tra i grandi.
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roberto.santangelo@oasport.it
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Foto: LaPresse