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Sci Alpino

Sci alpino, Sofia Goggia: “Le Olimpiadi 2026 in casa sono un sogno, da atleta performante a 33 anni. A Losanna è stato appagante”

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Sofia Goggia è stata uno dei volti simbolo della candidatura di Milano-Cortina che settimana scorsa ha conquistato l’organizzazione delle Olimpiadi Invernali 2026. La Campionessa Olimpica di discesa libera è stata uno dei fari della presentazione avvenuta a Losanna, un’ambasciatrice d’eccellenza insieme a Michela Moioli, Arianna Fontana ed Elisa Confortola che sono riuscite a fare la differenza.

La bergamasca è uno dei punti di riferimento dello sport invernale italiano e sta già guardando al futuro, avrà 33 anni quando si disputeranno i Giochi nel nostro Paese e ha dichiarato che arrivarci da atleta performante sarebbe un sogno. Un obiettivo assolutamente perseguibile per l’azzurra che ha scritto una lunga lettera aperta pubblicata sulle pagine del Corriere della Sera.

LA LETTERA APERTA DI SOFIA GOGGIA:

Quello che ho provato in Corea vincendo l’oro olimpico è stato magnifico e fortissimo, ma ciò che ho potuto vivere a Losanna è stato intenso, profondo ed estremamente appagante. È stato un vero onore e sono davvero orgogliosa di aver dato, nel mio piccolo, assieme alla mia fedele amica e sorella Michela Moioli, un contributo al mio Paese oltre al ruolo di atleta che quotidianamente ricopro.

A Losanna, in quella sala ovale del Convention Center, ho assistito a qualcosa di nuovo, potente e quasi incredibile per i canoni e per lo stereotipo di italianità a cui forse tutti siamo abituati. Ho avuto la possibilità di ammirare persone competenti, concentrate e altamente preparate, pronte a dare risposte chiare e concise in un impeccabile inglese dinnanzi a qualsiasi eventuale domanda pervenuta dal Cio. Ho assistito a un tanto insolito quanto magnifico sipario tra il sindaco di Milano Sala e il governatore del Veneto Zaia: la sinergia creatasi per il bene e la riuscita del progetto ha prevaricato quelle che attualmente in Italia sembrano barriere insormontabili, ovvero quelle di poter cooperare nonostante le diversità insite nella natura del pensiero politico di ciascuno, mito ampiamente sfatato.

Mi sono sentita essere parte integrante di una bellissima e variegata orchestra, composta da strumenti tutti diversissimi e altamente eterogenei tra loro, guidati non da un Maestro, bensì da una collettiva e forte, fortissima volontà volta a creare, in totale e piena armonia, una magnifica sinfonia. Questa è l’Italia che ho visto. Questa è l’Italia di cui vado estremamente fiera. Questa è l’Italia che vorrei. Questa è l’Italia che mi piace.

L’Olimpiade costituisce l’ambizione più grande di ciascun atleta; poter arrivare a farle a 33 anni, da atleta però ancora performante, mi lusingherebbe e costituirebbe un sogno, un sogno bellissimo. Vincere un oro è una cosa talmente irrealizzabile nell’io più profondo, che altro non puoi fare che sognare ancora di vincerlo, e non nego di avere già gli occhi su Pechino 2022“.

 

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Foto: Pier Colombo

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