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Softball, Europei 2019: Italia-Olanda, la quindicesima finale per un classico senza tempo

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15. Tante sono le volte che Italia e Olanda si sono affrontate in finale agli Europei di softball, ed è un appuntamento che torna a ripetersi anche a Ostrava, quasi in una specie di secondo atto di una sequenza che potrebbe avere un seguito al torneo di qualificazione alle Olimpiadi di fine luglio a Utrecht.

L’Italia arriva a questa finale con una sola sconfitta alle spalle, subita proprio per mano delle olandesi (imbattute) nella seconda fase, oltre che con una notevole fiducia generata dalla grande variabilità di opzioni offensive a disposizione. Amanda Fama, Erika Piancastelli, Laura Vigna e la new entry Lisa Birocci, oltre a Marta Gasparotto, sono finora state le più produttive su tutta la linea, e si trovano quasi sempre nelle prime cinque posizioni in tutte le statistiche d’attacco: valide (Vigna, 22), corse a casa base (Piancastelli, 20), RBI (sempre Piancastelli, 21), doppi (Vigna e Beatrice Ricchi, 6), tripli (Vigna, 3), fuoricampo (Piancastelli, 10), basi totali (Piancastelli, 52). Appare inoltre quasi superfluo sottolineare il grande contributo di Greta Cecchetti al lancio, con i suoi 45 strikeout nel corso del torneo, numero che la sua compagna Ilaria Cacciamani avvicina (43). Il dato impressionante è che, Olanda a parte, l’Italia ha concesso soltanto un punto in tutto il torneo, alla Spagna.

Le olandesi, chiaramente, non sono campionesse d’Europa per caso. Il punto di partenza è sempre Britt Vonk, che l’Italia conosce bene anche per la sua militanza nel nostro campionato. Al momento Vonk sta mettendo insieme le seguenti statistiche: 13 valide, 14 corse a casa base, 3 fuoricampo, 27 basi totali. Inoltre, benché si sia vista poco per (comprensibile) scelta, tanta attenzione ci sarà su Eva Voortman, l’altra grande esponente del gruppo d’Olanda, che nella precedente sfida ha raccolto 7 strikeout e concesso 6 valide. Da non dimenticare, poi, Dinet Oosting (.588 in battuta in 7 gare), Jessie Van Aalst (13 volte in grado di fare il giro del diamante), Ilona Andringa (che può sostituire degnamente Voortman) e Wies Ligtvoet, che come Vonk ha rubato 4 basi nel corso del torneo.

Una sfida, dunque, sostanzialmente senz’alcuna esclusione di colpi per la conquista di un trofeo continentale che, a quarant’anni dalla sua prima edizione, mai è uscito dai confini italiani oppure olandesi.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: FIBS / CB NADOC

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