Ciclismo
Tour de France 2019: Adam Yates non può permettersi altri errori. Il podio è alla sua portata. Simon è al suo fianco
Mentre il gemello Simon è già riuscito a portarsi a casa una grande corsa a tappe come la Vuelta a España 2018, Adam Yates è ancora alla ricerca della consacrazione. Così il talentuoso britannico partirà alla volta del Tour de France 2019 con serie intenzioni di fare classifica per la sua Mitchelton-Scott. Insomma è arrivata l’età giusta per puntare in grande; e considerata l’assenza di due grandi favoriti come Chris Froome e Tom Dumoulin, e una buona condizione dopo una prima parte di stagione abbastanza positiva, l’asticella delle ambizioni di Adam Yates si alza notevolmente. Dopo aver supportato il fratello Simon verso la conquista della Vuelta, quest’anno, alla Grande Boucle, i ruoli si invertiranno.
Sinora l’unica occasione in cui è riuscito a tener duro in tutte e tre le settimane è stato al Tour de France del 2016 che ha terminato al quarto posto vestendo anche la maglia bianca di miglior giovane. Poi il vuoto, e le gambe che non riuscivano a reggere per tutte le ventuno tappe. Nel 2018 ha terminato la rassegna francese ben lontano dalle aspettative, addirittura al ventinovesimo posto. Un piazzamento che non è andato giù ad Adam. E così ecco che è partito a gennaio con la voglia di riscattarsi in fretta, di puntare dritto alla Grande Boucle senza distrarsi da tanti altri obiettivi. Quest’anno è quasi sempre riuscito a far classifica nelle brevi corse a tappe che ha affrontato in preparazione del tanto atteso appuntamento che lo vedrà tra i protagonisti da sabato 6 a domenica 28 luglio. Anche se ha perso sul più bello la Tirreno-Adriatico, beffato da Primoz Roglic, e non ha vinto il Giro del Delfinato per via della febbre che lo ha colpito mentre si stava giocando la vittoria finale.
Insomma, nonostante la sfortuna, ha sempre cercato di giocarsi le proprie chances, ma un conto è poter reggere ad alti livelli per una settimana o dieci giorni, un altro è tornare a resistere per ben tre settimane come tre anni fa. Oltre al fratello Simon, Adam potrà fare affidamento sul giovane e promettente Jack Haig. Mentre il resto della squadra, nonostante sia di grande livello, non è paragonabile a formazioni come il Team Ineos, Astana o Movistar per le tappe di montagna; perchè alla fine presenta, eccezion fatta dei già citati Simon Yates e Jack Haig, uomini che potrebbero sfruttare giorno dopo giorno le proprie ambizioni personali tra fughe, attacchi nei finali. Di fatti ci troviamo di fronte a corridori come Luke Durbridge, Michael Hepburn, Christopher Juul-Jensen, Daryl Impey e il campione europeo Matteo Trentin, atleti non propriamente adatti per supportare al massimo il capitano Adam per tutte le tappe decisive per la classifica generale. E nonostante la presenza di una cronometro a squadre e la possibilità di indossare la maglia gialla, ci troviamo comunque alla seconda tappa. Insomma, la Mitchelton-Scott dovrà inventarsi qualcosa per poter ambire al podio; e Simon avrà il compito di insegnare al fratello cosa fare e cosa non fare in una grande corsa a tappe, pensando al passato, alla Vuelta vinta grazie al suo aiuto, e al rammarico del Giro. Mentre Adam dovrà fare tesoro di tutto ciò, sfruttando giorno dopo giorno quello che la strada e il gemello sapranno regalargli.
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Foto: Valerio Origo