Ciclismo

Tour de France 2019: Alberto Bettiol al servizio di Uran, pensando a qualche tappa. Parte la preparazione verso i Mondiali

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Reduce da un più che positivo campionato italiano, Alberto Bettiol è pronto a tuffarsi nella grande avventura del Tour de France 2019. Il venticinquenne toscano, trionfatore assoluto dell’ultima edizione del Giro delle Fiandre che lo ha fatto entrare definitivamente nella storia del ciclismo italiano e internazionale, ha vissuto una rassegna tricolore ad altissimo livello. Difatti soltanto 52 centesimi di secondo lo hanno diviso dalla vittoria nella prova contro il tempo conquistata da Filippo Ganna, poi, nella giornata di ieri, ha conquistato un ottimo terzo posto nella gara in linea vinta da Davide Formolo su Sonny Colbrelli. Insomma, la condizione del portacolori dell’EF Education First ha parecchio convinto, e promette bene per il grande appuntamento della Grande Boucle che partirà sabato 6 luglio da Bruxelles.

Alberto andrà alla Grande Boucle in sostegno al capitano della formazione statunitense Rigoberto Uran, che pare in buona forma dopo il terzo posto finale alla recente Route d’Occitanie conquistata dal campione del mondo Alejandro Valverde. Il colombiano è già riuscito a salire sul podio del Tour de France nel 2017, in cui chiuse la grande corsa a tappe transalpina al secondo posto dietro a Chris Froome. Lo scorso anno abbandonò la gara ad una settimana dalla fine, quindi si ripresenterà in Francia con tanta voglia di riscattarsi.

Bettiol, che oramai ha superato a pieno la sua maturità ciclistica, sarà fondamentale per proteggere il colombiano, anche se, visto quanto di buono fatto al Fiandre, potrebbe essere una pedina fondamentale per una possibile vittoria di tappa, visto e considerato che il percorso della 106ma edizione del Tour de France presenta diverse tappe che somigliano a delle Classiche del Nord. Purtroppo non sembra a suo favore la prima tappa a Bruxelles che presenta dopo soli 40 km il Muro di Grammont, una salita che Alberto ricorda molto bene vista l’impresa da lui compiuta poco più di tre mesi fa sulle strade del Fiandre. Fosse stato più vicino all’arrivo, con ogni probabilità il toscano avrebbe fatto di tutto per giocarsi la propria chance sognando di indossare la Maglia Gialla, ma probabilmente, nonostante il percorso da Classica, questa frazione iniziale si concluderà in volata. Però nulla è perduto, anzi, vista la condizione e la lucidità di Bettiol, l’Italia si aspetta da lui una zampata vincente alla Grande Boucle.

Il Tour de France servirà anche da apripista in vista del Campionato del Mondo dello Yorkshire in programma domenica 29 settembre, dove dovrebbero figurare tra i protagonisti gli uomini da classiche, o magari, velocisti resistenti che la faranno molto probabilmente da padroni se non dovessero esserci colpi di mano ad anticipare una volata, che in ogni caso sarebbe ristretta. Le difficoltà altimetriche ci sono, ma sono tutt’altro che impossibili rispetto ad Innsbruck 2018. 284,5 chilometri dove le salite più dure si affronteranno nel tratto in linea iniziale. Molto meno duro lo strappo nel circuito da ripetere sette volte. Insomma, sembra un percorso più che mai adatto a Bettiol, che confida nella buona riuscita del Tour de France per aggiudicarsi la piena fiducia da parte del CT della Nazionale italiana Davide Cassani. 

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Foto: Pier Colombo

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