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Tour de France 2019, analisi della cronometro a squadre: distacchi contenuti, Bardet e la Movistar obbligati ad attaccare in montagna

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Team INEOS Cronosquadre

Primo sconvolgimento, anche se non decisivo, in chiave classifica generale al Tour de France 2019. I 27,6 chilometri, prettamente pianeggianti e non molto complicati a livello planimetrico, che oggi sono stati affrontati in una cronometro a squadre in quel di Bruxelles, hanno visto primeggiare la Jumbo-Visma, che fa due su due nelle prime frazioni di questa Grande Boucle.

La compagine olandese ha dominato in lungo e in largo nella prova odierna, sbaragliando la concorrenza. Mike Teunissen continua a sognare in Giallo, ma chi può gioire ancor di più sono Steven Kruijswijk e George Bennett: per i due scalatori un margine già importante, soprattutto a livello morale (oltre 20” su tutti). Ad inseguire da vicino ci sono gli uomini dell’armata Team INEOS: il sogno della vittoria di tappa si è infranto proprio all’ultimo, ma Geraint Thomas ed Egan Bernal non possono che essere contenti dopo la giornata odierna, visto che partiranno da una posizione avanzata in classifica in vista delle montagne (sempre salvo imprevisti che nella prima settimana del Tour sono all’ordine del giorno).

Rigoberto Uran, Thibaut Pinot e Vincenzo Nibali: rispettivamente 28”, 32” e 35” dalla vetta, molti di meno dagli alfieri Ineos. Sono loro gli scalatori che escono meglio da questa difficile giornata: il colombiano, il transalpino e l’azzurro devono ringraziare i propri compagni di squadra per una difesa eccellente. Il giudizio non può che essere positivo. Il distacco è simile (41”), ma le sensazioni sono diverse per Adam Yates che con la sua Mitchelton-SCOTT poteva aspettarsi molto di più.

I grandi delusi sono altri. I Movistar, che con la coppia Mikel Landa e Nairo Quintana, saranno già costretti ad attaccare in montagna, visto lo svantaggio di 1’05”, i Trek-Segafredo (addirittura 1’18” per Richie Porte) e, soprattutto, Romain Bardet. Si sapeva che sarebbe stata difesa estrema per l’AG2R, ma il compito non è riuscito: 1’19” per il più atteso dei corridori transalpini, uno svantaggio davvero molto ampio e che mette già in difficoltà la stella francese.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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