Ciclismo
Tour de France 2019: domani il primo tappone di montagna. L’arrivo in salita di La Planche des Belles Filles ai raggi X
Arriva finalmente il primo vero punto di svolta per l’edizione numero 106 del Tour de France. Dopo tante frazioni comunque interessanti, tra volate ristrette, strappi ed una cronosquadre appassionante, divise tra Belgio e Francia, domani c’è il primo arrivo in salita di questa Grande Boucle: 160,5 chilometri da Mulhouse a La Planche des Belles Filles per la sesta tappa. Andiamo a scoprire la prima vetta di questo Tour ai raggi X.
Non sarà un semplice arrivo in salita, anche prima infatti ci saranno altre difficoltà: Le Markstein, di 10,8 chilometri al 5,4%, Grand Ballon (un altro chilometro con pendenze al 10%). Col du Hundsruck: seconda categoria, 5,3 km al 6,9%. Ballon d’Alsace: salita molto lunga ed impegnativa, di 11 chilometri al 5,8%. Non è finita qui: Col des Croix e Col des Chevreres (uno strappo di 3,5 chilometri durissimo).
L’attesa è però tutta per il gran finale. La Planche des Belles Filles: una cima dei Vosgi situata nel dipartimento dell’Alta Saona. Questa vetta è stata già scalata per ben tre volte: nel 2012 trionfò Chris Froome, poi si trasformò nella salita degli italiani, con Vincenzo Nibali ad esultare nel 2014 e Fabio Aru nel 2017, entrambi con il tricolore sulle spalle ed entrambi con la Maglia Gialla a fine tappa.
La salita è diversa rispetto a quella già affrontata: aggiunto infatti un tratto duro all’ultimo chilometro. Sono 7 chilometri all’8,7%, inizio costante, sempre attorno al 9%, poi un tratto che spiana prima del gran finale: pendenze che raggiungono addirittura il 24% ed una rampa conclusiva interminabile.
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gianluca.bruno@oasport.it
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Tim28
11 Luglio 2019 at 14:00
Piccola precisazione, al Tour del 2017 Fabio Aru vinse la 5a tappa con arrivo a La Planche des Belles Filles ma non prese la maglia gialla che andò sulle spalle di Chris Froome. Aru la vestì solo dopo la 12a frazione con arrivo a Peyragudes. 😉