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Tour de France 2019, domani Izoard e Galibier! Due salite epiche per decidere la Grande Boucle

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Siamo entrati nel momento decisivo: quattro giorni a Parigi, alla passerella sui Campi Elisi. Va a decidersi dunque il Tour de France 2019: tre tapponi di montagna per stabilire le gerarchie finali, in chiave Maglia Gialla e podio. Classifica generale infatti ancora apertissima e aperta a vari scenari: chi riuscirà a scalzare Julian Alaphilippe dalla vetta? Domani si saprà già molto: in programma infatti la diciottesima frazione, da Embrun a Valloire di 208 km. Al suo interno due salite alpine storiche: Col d’Izoard e Col du Galibier.

Al chilometro 129 si approccia il Col d’Izoard. 2360 metri di altitudine, ovviamente Hors Categorie: 14 chilometri al 7,3% di pendenza media, con la parte finale che non scende mai sotto il 10%. Una delle ascese più antiche del Tour: primo passaggio addirittura nel 1922. Da lì in poi la Grande Boucle è salita ben 36 volte sulla vetta situata nel dipartimento francese delle Alte Alpi. Ultimo a scollinare in vetta l’attuale campione francese Warren Barguil. Da lì in poi lunghissima ed anche insidiosa discesa per imboccare l’altra salita principe. 

Chilometro 166, circa 40 all’arrivo. Il Col du Galibier, un’ascesa che solo a nominarla vengono i brividi. Lunghissima, di ben 23 chilometri, con pendenza media del 5%, un finale insidioso con pendenze oltre il 10% e, soprattutto, lo scollinamento a 2642 metri d’altitudine. Prima scalata nel lontanissimo 1911 con il francese Émile Georget a scollinare per primo, poi un’infinità di passaggi, fino a Primoz Roglic nel 2017. Da segnalare anche che il 19 giugno 2011, in prossimità di Les Granges du Galibier, i francesi hanno inaugurato un monumento al Pirata Marco Pantani, dedicato al trionfo arrivato nel 1998.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Mor65_Mauro Piccardi / Shutterstock.com

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