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Tour de France 2019: Fabio Aru cresce, una cronometro positiva. Ore l’esame Pirenei con vista Vuelta

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“Ho fatto fatica, ma sono qui perché sto cercando la condizione. Non è facile, ma se non si lavora non si ottiene nulla. Non mi sono posto degli obiettivi specifici perché nemmeno io so come sto. Sono qua per dare il massimo, magari alcuni giorni pagherò. Non posso pretendere l’impossibile“ un’analisi lucida quella arrivata da Fabio Aru al termine della tredicesima tappa del Tour de France 2019, la cronometro individuale di 27,2 chilometri in quel di Pau.

Una ventiseiesima piazza finale, ad 1’49” di distacco dal vincitore Julian Alaphilippe. Un risultato più che apprezzabile quello del sardo che da sempre ha pagato dazio in una specialità che non gli si addice sin da inizio carriera. Proprio per questo la performance odierna, arrivata con una condizione non indimenticabile (ricordiamo che è reduce dall’operazione di maggio e non sarebbe neanche dovuto essere al via di questa Grande Boucle), può far sorridere il Cavaliere dei Quattro Mori. 

Da domani ci sarà l’esame Pirenei: sia nella frazione sul Tourmalet che in quella di domenica l’uomo della UAE Emirates punterà a difendersi. Difficile che possa provare già ad attaccare in questo week-end. Più probabile che l’azzurro testi sempre più la gamba, cercando di tener duro in salita, andando in fuga da lontano magari sulle Alpi la prossima settimana. Un successo di tappa sarebbe un sogno, l’obiettivo però è quello di trovare le sensazioni migliori per lanciarsi al meglio verso la Vuelta del mese prossimo.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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