Ciclismo
Tour de France 2019, Giulio Ciccone e la maglia gialla del coraggio. Lo scalatore che sogna di emulare Vincenzo Nibali
11 luglio 2019, questa data se la ricorderà per il resto della sua vita Giulio Ciccone: la nuova maglia gialla del Tour de France 2019. È una giornata memorabile per l’abruzzese e per tutta l’Italia, che torna sul tetto del ciclismo internazionale, nella corsa più famosa del mondo, con un ventiquattrenne che ha davanti a sé un futuro sempre più rigoglioso. Ciccone, passato professionista nel 2016, è entrato nei cuori dei tifosi italiani, con quella vittoria al Giro d’Italia 2016, precisamente a Sestola, che sorprese tutti quanti: il suo futuro era già scritto e oggi lo ha confermato.
Quella delusione iniziale nell’aver tagliato il traguardo de La Planche des Belles Filles al secondo posto, l’amarezza nell’aver perso l’occasione della vita. Ma poi i calcoli sul filo dei secondi, gli abbuoni, il distacco di Julian Alaphilippe, e infine la gioia. Solamente sei secondi di distacco tra lui e il francese della Deceuninck-Quick Step, ma in favore di Giulio: è lui la nuova maglia gialla. L’Italia sogna in grande per gli anni che verranno, vede nell’abruzzese il nuovo Vincenzo Nibali, il faro del ciclismo tricolore che prima o poi dovrà lasciare la sua eredità ad un altro azzurro. E forse il nostro Paese, questo erede, lo ha già trovato. Ciccone è reduce da un Giro d’Italia pressoché perfetto tra la vittoria a Ponte di Legno e la maglia della classifica dei Gran Premi della Montagna. Così, da lì ad un mese in avanti, ha deciso di buttarsi nella grande avventura del Tour de France in supporto dei capitani Richie Porte e Bauke Mollema, i veri leader della Trek-Segafredo; per poi arrivare ad oggi, alla giornata giusta, la fuga buona, una raffica di GPM tutti a suo favore e una maglia gialla inaspettata.
E da qui in poi ecco che inizia il bello, un giovane italiano leader della Grande Boucle e tutti gli altri big al suo inseguimento, compreso Vincenzo Nibali. Il presente e il futuro italiano delle grandi corse a tappe a pari merito, nella stessa medesima lotta. Forse per Giulio non sarà questo l’anno buono per poter puntare in alto, anzi, altissimo; forse la strada verso la maturità definitiva è ancora lunga, ma questa maglia è una bellissima partenza per un futuro che sembra alquanto brillante. Ciccone esalta, non si arrende mai, è il campione del coraggio, ha come esempio Vincenzo Nibali che negli ultimi anni ha riportato l’Italia sul tetto del mondo dei grandi Giri attaccando di qua e di là, facendo sognare il nostro paese quel giorno di cinque anni fa, proprio a La Planche des Belles Filles, quando si riprese la maglia gialla dopo averla lasciata per un solo giorno sulle spalle di Tony Gallopin, per poi riprenderla e non mollarla mai più.
Giulio conosce il suo valore, le sue capacità immense, il suo carattere mai arrendevole di un ragazzo che quando si pone in testa un obiettivo, difficilmente se lo fa scappare, un po’ come lo Squalo dello Stretto. Forse gli altri favoriti di questo Tour avranno capito che di qui in avanti ci sarà un altro italiano a dar loro del filo da torcere. Un giovane che in soli quattro anni ha già collezionato successi e traguardi importanti, che pian piano sta entrando in punta di piedi nel ciclismo che conta, iniziando a coltivare una carriera che si prospetta a dir poco splendente. L’Italia può starne certa, il suo futuro per i Grandi Giri è assicurato. Giulio Ciccone c’è, godiamocelo con questa bellissima maglia gialla e sogniamo finché possiamo, perchè questo è soltanto il primo paragrafo di un libro ancora tutto da scrivere.
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@lisa_guadagnini
Foto: Lapresse