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Tour de France 2019, i possibili scenari tattici delle ultime due tappe alpine. Per staccare Alaphilippe non bisognerà attendere l’ultima salita

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La sentenza più importante che ci ha lasciato la diciottesima tappa del Tour de France 2019, vinta da Nairo Quintana (Movistar) con uno splendido assolo, è che Julian Alaphilippe (Deceuninck Quick-Step) è più vivo che mai e la sua corsa verso un possibile trionfo a Parigi continua a gonfie vele. Un bilancio estremamente positivo, infatti, lo conforterà stasera. Il primo tappone alpino è alle spalle e la situazione è cambiata soltanto leggermente rispetto a 24 ore fa: ora il francese ha 1’30” su Egan Bernal e 1’35” su Gerain Thomas. Sono quindi sempre gli stessi avversari a dover prendere l’iniziativa per cercare di strappare la Grande Boucle dalle solide mani del francese.

Non sarà facile perché oggi dal punto di vista tattico il transalpino se l’è cavata benone, dimostrando di aver appreso la lezione sui Pirenei, quando andò per la prima volta in lieve difficoltà perdendo le ruote dei principali avversari. Nell’ultimo chilometro del Galibier, infatti, ha proseguito col suo passo, perdendo solo una manciata di secondi poi facilmente rintuzzati nella successiva discesa. La volontà di limitare i danni anche rispetto a Bernal con la mossa di mettersi in testa al gruppo è stato simbolo poi di brillantezza mentale, fondamentale in tappe come quelle che aspettano la corsa nei prossimi due giorni.

Ad Alaphilippe, a livello tattico, servirebbe come il pane in momenti di carestia un uomo in grado di tenere il ritmo dei migliori quanto più a lungo possibile, anche per intervenire immediatamente in caso di guaio meccanico al suo capitano. In questo senso deve lavorare al meglio Enric Mas che troppo spesso ha lasciato la scena anticipatamente e non si è mai espresso sui livelli mostrati lo scorso anno.

Tutte le situazioni di corsa, però, dipenderanno da Movistar e Team Ineos. Sin dai primi metri in salita di questo Tour de France sono state queste due formazioni a prendere il comando delle operazioni. Ora ambedue si trovano con due corridori nella top10, Nairo Quintana e Mikel Landa per la Movistar, Egan Bernal e Geraint Thomas per la Ineos.

Una situazione piuttosto favorevole che dovrebbe agevolare tattiche coraggiose, atte a sfiancare la resistenza di Julian Alaphilippe e quindi messe in scena anche prima dell’ultima salita. Non c’è più tempo per situazioni attendiste o confusionarie come quelle viste fino ad oggi, le occasioni rimaste sono infatti solamente due. Per lo stesso motivo sono altamente controproducenti litigi interni, che minano tranquillità dell’intera squadra, ma soprattutto agevolano chi in questo momento è in testa.

In una delle partite a scacchi più belle degli ultimi anni, reciteranno un ruolo importante anche pedine del calibro di Steven Kruijswijk (Lotto Visma), Emanuel Buchmann (Bora Hansgrohe) e soprattutto Thibaut Pinot (Groupama- FDJ). Se i primi due sono sempre presenti, ma senza essere mai realmente protagonisti, il francese trionfatore sul Tourmalet è un atleta piuttosto fantasioso con una chiara attitudine all’attacco. Se sarà supportato dalla condizione mostrata sui Pirenei lo vedremo sicuramente attivo e protagonista per giocarsi le sue chance, se invece le gambe non dovessero rispondere come previsto non è escluso che si possa mettere al servizio di Julian Alaphilippe per riportare in Francia una vittoria che manca dal 1985. 

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Foto: Lapresse

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