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Ciclismo

Tour de France 2019, il borsino dei favoriti. Pinot in pole, Alaphilippe non molla. Crollano Yates e Quintana

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BORSINO FAVORITI TOUR DE FRANCE 2019 DOPO LA SECONDA SETTIMANA

Chi sale

Thibaut Pinot: è quarto in classifica generale a 1’50” dalla maglia gialla, ma va considerato a tutti gli effetti il grande favorito di questo Tour de France. Il transalpino ha fatto la differenza sui Pirenei, rivelandosi nettamente il migliore in salita. Se conserverà questa condizione di forma, non ce ne sarà per nessuno sulle Alpi. Nel tappone con Izoard e Galibier potrebbe infliggere il colpo di grazia agli avversari.

Julian Alaphilippe: in maglia gialla dopo due settimane di corsa, probabilmente neppure il più inguaribile degli ottimisti tra i tifosi francesi lo avrebbe sperato. Il 27enne vive uno stato di grazia senza precedenti e gode di una condizione di forma tale da affrontare senza timori anche le salite lunghe. Il tappone pirenaico di ieri, tuttavia, ha aperto le prime crepe nella resistenza del capitano della Deceuninck-Quick-Step. Per il vincitore della Milano-Sanremo, con ogni probabilità, sarà decisiva la tappa con Izoard e Galibier, quella a lui meno congeniale: se riuscirà a limitare i danni, allora potrebbe giocarsi il successo sino a Parigi. Di sicuro dovrà saper gestire le energie con maggiore accortezza.

Steven Kruijswijk: terzo in classifica generale ad 1’47” dalla vetta. Dispone di una squadra molto forte, la Jumbo-Visma, ma non è un fenomeno in salita. Non ha le gambe e la classe per staccare gli avversari. Solidità e regolarità, tuttavia, potrebbero condurlo sul podio.

Egan Bernal: è in lotta per il successo finale, ma non fornisce la sensazione di poter davvero vincere questo Tour. In salita è sempre con i migliori, ma non ha quel qualcosa in più per fare la differenza. Ha 22 anni e paga l’inevitabile scotto dell’inesperienza, come si è visto anche quando è andato in difficoltà nel tentativo di rispondere ai continui affondi di Pinot. Il colombiano, ad ogni modo, si conferma un grandissimo talento, certamente da top3 a Parigi.

Emanuel Buchmann: la grande sorpresa di questa Grande Boucle. Un vero e proprio mastino, il passista-scalatore tedesco non ha mai mostrato segnali di cedimento. E’ sesto, ma può puntare legittimamente alla top5. Per il podio dovrà sperare che salti qualche rivale che lo precede in classifica.

Stazionari

Geraint Thomas: resta secondo in classifica a 1’35” da Alaphilippe. Eppure il britannico non ha convinto, staccandosi in entrambi i tapponi pirenaici. La condizione non è quella dello scorso anno e la concorrenza interna di Bernal sembra averlo in qualche modo destabilizzato. Il gallese ha mostrato di soffrire le pendenze in doppia cifra, trovandosi invece molto più a suo agio su salite più ‘dolci’. Se non perderà troppo da Pinot nella frazione con Izoard e Galibier, allora potrebbe ancora vincere questo Tour, perché le ultime due tappe alpine non presenteranno pendenze così dure.

Mikel Landa: il solito copione per lo spagnolo, tanto fumo e poco arrosto. Accumula minuti su minuti, che cerca di recuperare senza successo con velleitarie fughe da lontano. Settimo in classifica a 4’54”, non è ancora fuori dai giochi, anche se non ha la gamba di Pinot.

Alejandro Valverde: fa il suo, non attacca mai e sale con il suo passo. Ottavo in classifica a 39 anni: c’è bisogno di aggiungere altro?

Chi scende

Jakob Fuglsang: sembrava la grande occasione per il danese dopo una primavera entusiasmante, con tanto di trionfo alla Liegi-Bastogne-Liegi. Il capitano dell’Astana, tuttavia, ancora una volta si è confermato allergico ai grandi giri. Mai un guizzo e tanta fatica in montagna.

Rigoberto Uran: l’obiettivo minimo era il podio, le assenze di Froome e Dumoulin sembravano offrirgli la chance della vita. Invece dovrà lottare con i denti per restare nella top10. In salita non ne ha.

Richie Porte: uno dei corridori più sopravvalutati del decennio. Ennesima Grande Boucle da comprimario.

Nairo Quintana: in parabola discendente da tre stagioni. Non è più il corridore che vinse un Giro ed una Vuelta. Viene staccato da quasi tutti in salita, proprio sul terreno dove dovrebbe scatenarsi.

Romain Bardet: 19° e con 27 minuti di ritardo sul groppone. Il grande incompiuto del ciclismo francese, che ora lo ha accantonato per celebrare le imprese di Pinot ed Alaphilippe.

Adam Yates: letteralmente affondato, si è presentato in Francia in condizioni precarie. Il fratello Simon gli sta rubando la scena con i successi di tappa.

federico.militello@oasport.it

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Foto: Valerio Origo

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