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Ciclismo

Tour de France 2019: il Tourmalet ai raggi X. Una salita mitica e durissima: tra storia e leggenda

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Domani il Tour de France arriverà sul Col du Tourmalet, una salita mitica, che ha scritto la storia della Grande Boucle. Si tratta dell’ascesa affrontata più volte dai corridori in questa corsa ed è inclusa nel percorso dal 1910, anno nel quale si iniziò a passare sui Pirenei. Quella di domani sarà però solo la terza volta che il Tourmalet è sede d’arrivo. Era già accaduto infatti nel 1974, quando si impose il francese Jean-Pierre Danguillaume, e nel 2010, quando vinse il lussemburghese Andy Schleck.

In vetta a questo passo sono transitati i più grandi del ciclismo, rendendo questa salita leggendaria. Scorrendo l’elenco dei corridori passati per primi sul Tourmalet, troviamo infatti Gino Bartali, Fausto Coppi, Raymond Poulidor e Eddy Merckx, solo per citarne alcuni. Negli ultimi anni questa vetta, che assegna anche il Souvenir Jacques Goddet, in onore allo storico direttore della corsa, è stata monopolizzata dai francesi, che sono passati sempre primi dal 2010 in poi, con l’unica eccezione del 2015, con Rafal Majka. Lo scorso anno scollinò al comando Julian Alaphilippe, che questa volta proverà a ripetere l’impresa in maglia gialla.

I corridori affronteranno la salita dal versante più duro, quello di Luz-Saint-Sauveur. Un’ascesa infinita e durissima su cui solo i più forti scalatori potranno arrivare indenni all’arrivo. La salita misura 19 km e presenta una pendenza media del 7,4% e massima del 10,9% nel tratto finale. Si supererà un dislivello complessivo di 1,404 metri per arrivare ai 2,115 metri del traguardo. La caratteristica principale di questa salita è la costanza, visto che ci sono pochissimi tratti per rifiatare e sarà quindi uno sforzo in fuori soglia per gran parte l’ascesa. Il momento chiave arriverà comunque negli ultimi tre chilometri, dove le pendenze saranno sempre in doppia cifra e la fatica si farà sentire nelle gambe. Qui servirà tenere duro soprattutto con la testa e trovare dentro di sé le ultime energie per riuscire ad imporsi ed entrare nella storia del Tour de France.

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alessandro.farina@oasport.it

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