Ciclismo
Tour de France 2019, la mina vagante Vincenzo Nibali. Classe e inventiva, gli avversari lo temono
Vincenzo Nibali si è presentato con un nuovo look alla vigilia del Tour de France 2019 che scatterà sabato 6 luglio da Bruxelles, lo Squalo ha optato per un taglio di capelli “a zero” complice anche il grande caldo di questi giorni e ha deciso di fare respirare la testa alla partenza della Grande Boucle: la chaleur si farà sentire nel corso delle prossime tre settimane e il capitano della Bahrain-Merida guarda come sempre ogni singolo dettaglio, non lascia nulla al caso ed è come sempre combattivo, deciso a dare il meglio di sé sulle strade transalpine.
La strada ci dirà quali potranno essere gli obiettivi del siciliano: la classifica generale, la vittoria di singole tappe, la conquista della maglia a pois sono le tante opzioni sul tavolo ma soltanto al termine della sesta frazione (quella con arrivo a La Planche des Belles Filles dove trionfò nel 2014, anno in cui salì sul gradino più alto del podio a Parigi) si potrà fare un punto della situazione e decidere il da farsi. A dichiararlo è stato lo stesso Nibali che sembra convinto dei propri mezzi e che vuole dire la sua anche in questa circostanza, come sempre quando decide di partecipare a una corsa.
Dopo il secondo posto al Giro d’Italia, il 34enne si è goduto qualche giorno di riposo e poi si è preparato in altura a Livigno insieme al fido scudiero Damiano Caruso ma affiancato anche dalla moglie e dalla figlia che non hanno fatto mancare il loro apporto in questo periodo. Un avvicinamento meticoloso e puntiglioso ma comunque a fari spenti, senza la pressione di dovere fare risultato a tutti i costi: questo sarà sicuramente un vantaggio per Enzo che non rientra nel novero ristretto dei superfavoriti per la maglia gialla (Geraint Thomas, Egan Bernal, Nairo Quintana sono avanti nei pronostici) ma che può essere la classica mina vagante in terra transalpina.
Vincenzo Nibali si è sempre distinto per classe e inventiva, i suoi colpi di genio sono proverbiali, solo lui è in grado di animare la corsa in maniera impensabile nel ciclismo contemporaneo, ha dimostrato più volte di essere in possesso di quel tocco fatato di cui sono dotati solo i più grandi fuoriclasse della storia dello sport: può attaccare in salita, può inventarsi un numero in discesa, può scattare da lontano, può scaldare una tappa con qualcosa di unico che balena soltanto nella sua mente. Ed è proprio per questo motivo che tutti i suoi avversari lo temono, pochi credono che non lotterà per la classifica generale e le parole di Alejandro Valverde sono emblematiche: “Non ci credo fin quando non lo vedrò fuori graduatoria“. Domani si parte, con tanti punti interrogativi ma con quella classe e quel genio pronti a illuminare un grande Tour de France, con la voglia di riscattarsi dopo il ritiro forzato dell’anno scorso, con il desiderio di dimostrare ancora una volta chi è Vincenzo Nibali.
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Foto: Valerio Origo