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Tour de France 2019, Matteo Trentin: “Il movimento italiano non è in crisi. Serve multidisciplinarietà per crescere”

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Un uomo solo al comando oggi, prima e dopo l’arrivo. Matteo Trentin ha dato spettacolo nella diciassettesima tappa del Tour de France 2019, trionfando in solitaria sul traguardo di Gap dopo uno scatto spettacolare sul Col de la Sentinelle. Il campione d’Europa ha colto il suo terzo trionfo alla Grande Boucle, l’ottavo nelle grandi corse a tappe.

Mai banale il corridore della Mitchelton-SCOTT ai microfoni nel post gara, anche dopo una vittoria. Si è espresso sulla situazione del ciclismo nel Bel Paese: “Perché continuate a parlare di momento difficile del ciclismo italiano? A me non sembra proprio che sia così. Qui al Tour abbiamo vinto due tappe, un ragazzo giovane ha vestito per due giorni la maglia gialla, abbiamo fatto tanti piazzamenti. E di risultati importanti in stagione ne sono arrivati, oltre al fatto che ci sono parecchi giovani che stanno crescendo e fanno ben sperare. Non stiamo poi così male…”.

Poi prosegue, cogliendo un concetto fondamentale: “Non è una sorpresa che campioni come Van Aert e Van der Poel, per citarne due, ottengano grandi risultati anche su strada. Il problema vero ce l’abbiamo noi in Italia, dove siamo alle prese con un’ignoranza di base. Da noi si continua a non voler considerare la multidisciplinarietà, se non in rari casi, e a starne alla larga, ma così facendo stiamo solo lì a vedere he anno dopo anno il numero dei corridori cala, mentre invece sarebbe necessario un cambio di mentalità per crescere e far crescere i ragazzi”.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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