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Tour de France 2019, Matteo Trentin: la vittoria della perseveranza. Terzo sigillo alla Grande Boucle e ora il titolo europeo da difendere

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“Oggi era o tutto o niente, quindi sono partito con quella mentalità e negli ultimi 15/20 km non ho pensato proprio a niente. Stavo soffrendo tantissimo, ma ne è valsa la pena”. Parole d’orgoglio, piene di entusiasmo nel post gara: sono quelle di Matteo Trentin, che oggi ha agguantato il suo terzo successo in carriera al Tour de France, imponendosi nella diciassettesima tappa che giungeva in quel di Gap.

La vittoria della perseveranza quella dell’azzurro, campione d’Europa in carica, che a distanza di quattro anni torna ad esultare sulle strade della Grande Boucle. Un periodo non del tutto positivo, soprattutto a livello fisico, poi il ritorno al top, la maglia di campione d’Europa, i tantissimi piazzamenti, la beffa della Milano-Sanremo (uno scatto sul finale che, gestito meglio, poteva portare a molto di più) e alla fine la gioia odierna. Il corridore della Mitchelton-SCOTT spesso e volentieri ha trovato la condizione giusta nel momento giusto (per lui ben otto successi nelle grandi corse a tappe).

“Era dalla tappa di Bagneres-de-Bigorre che avevo visto che la gamba era quella dei giorni migliori, quindi oggi era l’ultima occasione per tante persone, me compreso; e alla fine l’ho spuntata io”. Il riferimento è chiaro: qualche giorno fa, sui Pirenei, Trentin ci aveva provato ad andare all’attacco lontano, sembrava essere nella posizione migliore, ma l’ordine della Mitchelton-SCOTT è stato quello di favorire Simon Yates, che alla fine si è imposto con merito. Oggi però cambiate le carte in tavola, con l’azzurro che addirittura se n’è andato in solitaria sul Col de la Sentinelle, senza attendere uno sprint ristretto nel quale sarebbe stato lo stesso favorito.

Ora si può puntare sul finale di stagione con una consapevolezza diversa: difficile difendere la maglia di campione d’Europa su un percorso completamente pianeggiante, l’obiettivo potrebbe essere quello di tentare l’upgrade, sognando l’iride in Gran Bretagna ai Mondiali.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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