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Ciclismo
Tour de France 2019, Matteo Trentin: “Oggi sono partito: o tutto o niente. Ho sofferto tantissimo, ma ne è valsa la pena”
L’aveva inseguita da tanto, troppo tempo. Ci aveva già provato a Bagneres-de-Bigorre, ma si era dovuto “accontentare” del premio della combattività. Passati i Pirenei, sapeva che Gap poteva essere l’ultima ghiotta occasione per andare alla ricerca della vittoria e alla fine è arrivata. Splende di una luce a dir poco meravigliosa la maglia di campione europeo di Matteo Trentin, vincitore della diciassettesima tappa del Tour de France 2019. Il ventinovenne di Borgo Valsugana, uno dei protagonisti della maxi fuga odierna, era il maggior indiziato di oggi. Il primo scatto a 30 km dal traguardo, poi la zampata finale sull’ultimo GPM, una discesa fatta a tutta per poi lanciarsi tutto solo verso il traguardo di Gap dove l’alfiere della Mitchelton-Scott è riuscito ad ottenere la sua terza vittoria alla Grande Boucle dopo Lione nel 2012 e Nancy nel 2014.
Raggiunto dai microfoni della Rai nel dopo tappa, Trentin ha commentato così la sua impresa: “Era dalla tappa di Bagneres-de-Bigorre che avevo visto che la gamba era quella dei giorni migliori, quindi oggi era l’ultima occasione per tante persone, me compreso; e alla fine l’ho spuntata io. Stavo bene, Kasper Asgreen non ha tirato un metro ma giustamente perchè essendo della squadra del leader Alaphilippe ha potuto usufruire di un “free ride” di circa 180 km quest’oggi; era quello che temevo più di tutti, infatti è arrivato secondo. Però sapevo che alla fine la sua tattica era quella di stare lì e aspettare, quindi anticipandolo avrei avuto più chances, visto che in salita va anche forte, e in volata è veloce; era quello che temevo di più oggi. Non c’era collaborazione, ho provato ad attaccare più volte, e alla fine sono riuscito a prendere un certo vantaggio che è bastato per poter fare la salita con il mio ritmo che era la cosa più importante; anche se c’era molto vento contro, ma alla fine ho tenuto bene. Diciamo che ero sempre lì, ma alla fine non sono riuscito a concludere nulla, quindi la vittoria fa una certa differenza, specialmente quando sai di averla nelle gambe e magari sei lì ma per qualche motivo ti sfugge. Oggi era o tutto o niente, quindi sono partito con quella mentalità e negli ultimi 15/20 km non ho pensato proprio a niente. Stavo soffrendo tantissimo, ma ne è valsa la pena”.
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Foto: Pier Colombo