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Tour de France 2019: Movistar, tanto fumo e poco arrosto. Landa attacca con le polveri bagnate, Quintana si stacca

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Tanto fumo e niente arrosto. La Movistar per l’ennesima volta, tralasciando il Giro d’Italia di qualche mese fa vinto a sorpresa da Richard Carapaz, si conferma una squadra che a livello tattico fatica ancora molto. Due capitani come Mikel Landa e Nairo Quintana più un fenomeno del calibro di Alejandro Valverde, campione del mondo in carica, per la compagine spagnola che però oggi, nella sesta tappa del Tour de France con arrivo a La Planche des Belles Filles, non è riuscita a trovare la top-5 nonostante un lavoro forsennato, forse partito anche troppo tardi, quando la fuga era ormai irraggiungibile.

Pancia a terra a 50 chilometri dal traguardo, quando i fuggitivi di giornata erano già troppo distanti: ad oltre 8′ di vantaggio. Un’andatura impressionante, prima con Amador, poi con Soler ed infine con Valverde. Sull’ascesa finale non poteva esimersi dallo scattare Mikel Landa che lo ha fatto in modo eccellente: quando aveva guadagnato una ventina di secondi però è praticamente rimbalzato sull’aumento di ritmo dei rivali diretti. La rampa nell’ultimo chilometro ha fatto scendere di posizioni l’iberico, mentre Quintana ha saputo ben gestirsi chiudendo a contatto con gli avversari. L’obiettivo però, viste anche le premesse, sembrava essere più puntato verso l’alto, magari provando a vincere la tappa o guadagnando secondi in classifica. 

Ora ancora qualche giornata di calma, prima delle vere montagne, dove sia lo spagnolo che il colombiano dovranno assolutamente attaccare per cambiare le carte in tavola: dalla cronometro a squadre e praticamente da questa prima settimana sono usciti al di sotto delle aspettative.

Le parole all’arrivo di Quintana, comunque calmo: “Oggi abbiamo fatto un grande lavoro di squadra e alla fine abbiamo ottenuto una parte di ciò che volevamo, che era  non perdere tempo. Questi arrivi sono molto difficili per noi. Siamo scalatori, ma questo tratto finale ripidissimo è davvero difficile. Il primo giorno in montagna è sempre complicato finché le gambe non si adattano. Quindi dovremo continuare ad aspettare il passare dei giorni, per vedere cosa succede”.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: David MG Shutterstock.com

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