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Ciclismo
Tour de France 2019, oggi Pinot ha ricordato Pantani e Contador! Scatti a ripetizione d’altri tempi
Thibaut Pinot ha regalato spettacolo nella frazione odierna del Tour de France vinta dal britannico Simon Yates al termine di una lunga fuga. Il transalpino ha concluso in seconda posizione, conquistando 6 secondi d’abbuono e, soprattutto, staccando tutti i rivali diretti per il successo finale, a partire dalla maglia gialla Julian Alaphilippe che ha mostrato le prime crepe.
Il capitano della FDJ ha realizzato un’impresa che non si ammirava da tanti anni. In un ciclismo moderno dai valori sempre più livellati, dove ad emergere sono ormai quasi sempre i passisti che sanno mantenere andature elevate e costanti anche in salita, sembrava non esserci più spazio per gli scalatori puri. Almeno fino ad oggi. Pinot, esattamente come ieri, ha deciso di rompere gli indugi sull’ascesa conclusiva di Foix Prat d’Albis. Prima, grazie al lavoro del compagno di squadra David Gaudu (questo ragazzo è destinato a lottare per anni per il Tour de France…), ha sgranato il gruppo dei favoriti, imprimendo una progressione letale. Poi si è alzato sui pedali ed è scattato. Una, due, tre, decine di volte. Geraint Thomas e Steven Kruijswijk si sono staccati subito. Poi Alaphilippe ed Emanuel Buchmann. Ad ogni scatto si staccava qualcuno. L’ultimo a cedere è stato il colombiano Egan Bernal, letteralmente tramortito dai continui cambi di ritmo del francese.
Inutile girarci attorno: oggi Pinot viaggiava a doppia velocità rispetto a tutti gli avversari. Era nettamente il più forte. Ha piazzato degli attacchi che hanno ricordato le gesta di Alberto Contador e Marco Pantani, probabilmente gli ultimi due grandi scalatori del ciclismo contemporaneo. Oggi provare a tenere le rasoiate del transalpino significava andare completamente fuori giri. Ed è quanto accaduto proprio a Bernal, le cui gambe si sono indurite dopo aver risposto in più di una circostanza agli attacchi dell’indemoniato rivale.
A 29 anni Pinot è entrato in una nuova dimensione. Dopo il terzo posto al Tour del 2014 vinto da Vincenzo Nibali, aveva faticato a mantenersi su livelli di eccellenza nei grandi giri. Dopo le Grande Boucle deludenti del 2015 e 2016, decise di virare tutto sul Giro d’Italia. Alla Corsa Rosa del 2017 giunse quarto, mentre l’anno successivo accusò una giornata di crisi che lo costrinse al ritiro proprio nelle battute finali, mentre si trovava in lizza per il podio. Nel complesso il francese si era rivelato un buonissimo corridore (nel suo palmares anche il Giro di Lombardia 2018), ma di sicuro non un campione.
Il Tour de France 2019 sta raccontando una storia completamente diversa. In un contesto concorrenziale tutt’altro che eccelso (pesano le assenze di corridori come Chris Froome e Tom Dumoulin, senza dimenticare la presenza a mezzo servizio di Vincenzo Nibali), Pinot si sta esaltando e, se manterrà questa condizione anche sulle Alpi, verrà accolto in trionfo dal popolo francese a Parigi.
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Foto: Lapresse