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Ciclismo
Tour de France 2019, primi scricchiolii per Julian Alaphilippe. Le lacune vengono a galla, ma il sogno resta vivo
L’attesa sentenza dei Pirenei è arrivata nella seconda giornata: la strada che separa Julian Alaphilippe dalla maglia gialla di Parigi è ancora molto lunga. Dopo aver resistito in maniera sorprendente sulle rampe del Tourmalet, il fuoriclasse transalpino ha accusato il primo vero momento di difficoltà nella quindicesima tappa pagando la mancanza d’esperienza nella gestione delle lunghe salite e alcune lacune tecniche note già alla vigilia. La straripante condizione esibita sino ad ora aveva in parte nascosto quei limiti necessari per un corridore non preparato per lottare per la classifica generale, ma nonostante il ritardo accusato sul traguardo di Prat d’Albis il vantaggio sugli inseguitori è ancora piuttosto significativo e il sogno del capitano della Deceuninck-QuickStep di riportare un francese sul gradino più alto del podio della Grande Boucle è tutt’altro che svanito.
La frazione odierna ha mostrato in maniera evidenti pregi e difetti di Alaphilippe: la straordinaria generosità che lo caratterizza, lo ha spinto a rispondere immediatamente all’attacco di Thibaut Pinot sull’ultima salita senza considerare le conseguenze di un eventuale fuorigiri. Dopo aver tenuto senza apparente difficoltà le ruote del quartetto all’attacco con Egan Bernal ed Emanuel Buchmann, il transalpino si è staccato improvvisamente venendo rapidamente raggiunto dal gruppetto di Geraint Thomas e Steven Kruijswijk. La tenacia del francese si è manifestata nuovamente quando Alaphilippe si è portato in testa cercando di mantenere elevata l’andatura, quando forse sarebbe stato più corretto far lavorare gli avversari, decisamente più competitivi in salita almeno a livello teorico. Thomas e Kruijswijk infatti hanno attaccato nel finale, staccando a loro volta il corridore della Deceuninck-QuickStep e guadagnando entrambi terreno in classifica generale, dove il gallese ha un ritardo di 1’35” e l’olandese è staccato di 1’47”.
Addio sogni di gloria quindi per Julian Alaphilippe? Assolutamente no! Analizzando in maniera più ampia quanto accaduto nel fine settimana, il bilancio è addirittura positivo per il francese: secondo le previsioni della vigilia Thomas avrebbe infatti dovuto cominciare a guadagnare dalla cronometro individuale di Pau, alla vigilia della quale il ritardo del gallese di 1’12”. Da ciò si deduce che sui Pirenei il transalpino ha guadagnato 23” nei confronti del più immediato inseguitore nella lotta per il successo finale! Al di là del dato volutamente paradossale, è evidente che la terza settimana rappresenterà uno scoglio decisamente impegnativo per Alaphilippe nella difesa della maglia gialla: le tre tappe alpine che precederanno la passerella finale presenteranno nuovamente salite lunghe e l’incognita principale sarà proprio la capacità di recuperare da un giorno all’altro, specialmente considerato che la preparazione del francese (a meno di un clamoroso bluff della Deceuninck-QuickStep) non dovrebbe essere stata finalizzata a sostenere un simile sforzo. La condizione eccezionale e il sostegno di un’intera nazione saranno le armi in più all’arco del francese, per un finale di Tour de France che si annuncia come raramente capitato prima d’ora imprevedibile ed appassionante.
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roberto.pozzi@oasport.it
Foto: LaPresse