Ciclismo

Tour de France 2019, risultato sesta tappa: Giulio Ciccone conquista la maglia gialla! Nibali perde terreno sul muro finale

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La prima svolta del Tour de France 2019: la tanto attesa sesta tappa da Mulhouse a La Planche des Belles Filles (160.5 km), con tantissimi metri di dislivello ed un arrivo durissimo sulla salita dei Vosgi, affrontata per quattro volte dalla Grande Boucle e che si conferma davvero spettacolare. A dar spettacolo sono gli uomini in fuga e, soprattutto, un italiano: il Bel Paese si conferma protagonista su quest’ascesa e, dopo Fabio Aru e Vincenzo Nibali che negli anni scorsi avevano centrato l’accoppiata tappa e maglia, questa volta Giulio Ciccone si piazza secondo ma conquista il simbolo del primato. Un vero e proprio capolavoro dello scalatore della Trek-Segafredo. A vincere è il belga Dylan Teuns, al successo più importante della carriera. 

Battaglia per trovare la fuga giusta oggi: scatti e controscatti nei primi chilometri, dopo circa dieci minuti di gara però è andato via il tentativo giusto. Quattordici uomini al comando: Benoit Cosnefroy (Ag2r La Mondiale), Dylan Teuns (Bahrain-Merida), Serge Pauwels (CCC), Julien Bernard, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Nikias Arndt (Sunweb), Natnael Berhane (Cofidis), Thomas De Gendt, Tim Wellens (Lotto Soudal), Fabien Greiller (Total Direct Energie), Nils Politt (Katusha-Alpecin), Xandro Meurisse, Andrea Pasqualon (Wanty-Gobert), André Greipel (Arkéa-Samsic). Tentativo interessante con due italiani presenti e Ciccone a lungo Maglia Gialla virtuale, visto che il gruppo ha deciso di non inseguire, con la Deceunick Quick-Step che si è piazzata in testa senza alzare il ritmo.

Situazione che non è cambiata a lungo: i fuggitivi si sono dati cambi regolari e il plotone ha preferito non dare tutto, lasciando un vantaggio massimo di addirittura 8′. In vista del Col des Croix, GPM di terza categoria, posto a circa 50 chilometri dal traguardo, sono cambiate le carte in tavola. Prima la Mitchelton-Scott, poi soprattutto la Movistar hanno deciso di alzare l’andatura con l’apporto del campione del Mondo Valverde. La compagine spagnola soprattutto sul Col des Chevreres ha fatto la differenza, portando il distacco a 4′. Davanti ci ha provato in solitaria De Gendt, raggiunto e staccato da un quartetto formato da Ciccone, Wellens, Meurisse e Teuns, coloro che hanno approcciato davanti l’ascesa conclusiva di La Planche des Belles Filles. 

Ciccone e Teuns coloro che sono riusciti a fare la differenza sulle rampe conclusive. Nel frattempo in gruppo il Team INEOS ha preso in mano le redini della corsa, con il campione francese Warren Barguil (Arkea Samsic) che ci ha provato, seguito e staccato da Mikel Landa (Movistar), che in solitaria è riuscito a staccare tutti i rivali in un primo momento. Una lotta a due quella per il successo di tappa, Giulio Ciccone ci ha provato in tutti i modi ma non è riuscito a staccare un Dylan Teuns che, dopo il tratto in sterrato, ha beffato l’azzurro proprio nella rampa finale. Terzo di tappa Meurisse.

In gruppo i big non si sono sfidati e a lanciarsi all’attacco non poteva che andare un mostruoso Julian Alaphilippe con una gamba eccezionale: la Maglia Gialla  ha provato a difendere fino all’ultimo il simbolo del privato senza riuscirci. Benissimo Geraint Thomas (Team INEOS), che si è dimostrato il migliore dei favoriti, vicinissimi anche Thibaut Pinot (FDJ), Nairo Quintana (Movistar), Jakob Fuglsang (Astana), Mikel Landa (Movistar), Richie Porte (Trek Segafredo), Egan Bernal (Team INEOS) ed Adam Yates (Mitchelton-SCOTT), tutti staccati di pochi secondi. In casa Italia da sottolineare che Vincenzo Nibali (Bahrain-Merida) nell’ultimo chilometro si è piantato perdendo 40” da Thomas, poco più distante Fabio Aru (UAE Emirates).

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Lapresse

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