Ciclismo

Tour de France 2019, sarà l’anno buono per la Francia? Bardet, Pinot e Gaudu possono interrompere un digiuno di 34 anni

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1985, in una classifica generale davvero di lusso a trionfare è Bernard Hinault, all’ultima delle sue cinque affermazioni, davanti a Greg Lemond e Stephen Roche. Da quel giorno un francese non ha più vinto il Tour de France. Sono passati 34 lunghissimi anni: un digiuno davvero interminabile per i padroni di casa. 

Nell’edizione numero 106 della Grande Boucle, che scatterà questo sabato da Bruxelles, con un percorso molto impegnativo e con pochissimi chilometri a cronometro, i francesi proveranno a far saltare il banco. L’assenza per le varie vicende legate alle cadute di due fenomeni del calibro di Chris Froome e Tom Dumoulin si faranno assolutamente sentire. Il Team INEOS nonostante l’assenza del quattro volte campione partirà nuovamente con i favori del pronostico, ma l’affidabilità che danno Thomas (detentore del titolo) e Bernal non è la stessa del kenyano bianco. Dunque c’è spazio per possibili outsiders: tra loro, come detto, anche i padroni di casa transalpini. 

A 29 anni sembra aver raggiunto la maturità sportiva Thibaut Pinot: nel 2018 è arrivata una vittoria importantissima come quella al Lombardia. Fino ad ora però è venuto sempre a mancare qualcosa nei grandi giri: tralasciando il terzo posto nel Tour del 2014 sono arrivate tantissime delusioni. La condizione è più che discreta, in salita proverà ad andare all’attacco. Con lui in squadra anche il giovanissimo David Gaudu che farà ovviamente da spalla al più esperto compagno con l’obiettivo di crescere per il futuro. L’altra carta da giocare è quella di Romain Bardet: il capitano dell’AG2R ha trovato due podi nelle ultime tre edizioni, deludendo però nel 2018. Fondamentale non fallire: l’opportunità è davvero ghiottissima.

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gianluca.bruno@oasport.it

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Foto: Pier Colombo

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