Ciclismo

Tour de France 2019, un percorso quest’anno più spettacolare del Giro d’Italia? Analisi e confronto

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Giro d’Italia o Tour de France, chi ha il percorso più bello? Quale grande corsa a tappe è più complicata sotto il profilo altimetrico? Chi garantisce più spettacolo, più salite, più difficoltà per i ciclisti? Domande che vengono fatte praticamente da un secolo e che non hanno mai trovato una risposta univoca anche se spesso la Corsa Rosa ha proposto un tracciato più affascinante, entusiasmante, impegnativo e caratterizzato da novità continue con ascese molto ostiche che mettono a dura prova gli atleti. Quest’anno, però, la nostra corsa di casa ha deluso proprio per quanto riguarda il percorso che è risultato poco selettivo e abbastanza facile: si sono dovuti aspettare dieci giorni per affontare il primo GPM di prima categoria, i tapponi di montagna erano ridotti all’osso (alla fine si sono rivelati tali solo Pinerolo-Ceresole Reale e Saint Vincent-Courmayeur), il Gavia è saltato a causa della neve e la temutissima Feltre-Monte Avena non ha smosso le acque, inoltre erano presenti tre cronometro come non capitava da diverso tempo.

La Grande Boucle che scatterà sabato 6 luglio da Bruxelles e che si concluderà domenica 28 luglio a Parigi si distingue per un percorso molto mosso e sulla carta impegnativo, quest’anno il Tour de France sembra avere vinto l’eterno duello con il Giro d’Italia. Al secondo giorno è in programma una cronometro a squadre di 27 km, il primo arrivo in salita è previsto in occasione della sesta tappa (a La Planche de Belles Filles dopo aver affrontato ben cinque GPM), sui Pirenei si scaleranno il Peyresourde e il Tourmalet (micidiale arrivo in salita di sabato 20 luglio) senza dimenticarsi i 27 km della cronometro a Pau, sulle Alpi è invece previsto un trittico micidiale: 18^ tappa con Izoard e Galibier, 19^ frazione con Col de l’Iseran e Montée de Tignes, 19^ tappa con la lunghissima ascesa a Val Thores dove è posto il traguardo.

 

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Foto: Pier Colombo

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