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Tour de France 2019, Vincenzo Nibali si concentra sulle vittorie di tappa: quali frazioni adatte allo Squalo? Tutti gli scenari

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Vincenzo Nibali è uscito di classifica al Tour de France, lo Squalo si è attardato sull’ultima cote della tappa di ieri ed è giunto al traguardo con quattro minuti di ritardo dal gruppo dei migliori. Il siciliano ha alzato bandiera bianca e non lotterà per il podio in questa Grande Boucle, ora il mirino è puntato sulle singole vittorie di tappa e magari sulla conquista della maglia a pois come aveva dichiarato alla vigilia della partenza. Quali sono le frazioni adatte al capitano della Bahrain-Merida per centrare il colpo di mano? Chiaramente il 34enne dovrà entrare in una fuga da lontano perché attualmente sembra non poter reggere il passo dei migliori nei finali di tappa.

La Toulouse-Bagneres de Bigorre (18 luglio) prevede 130 km iniziali praticamente pianeggianti, poi uno in fila all’altro i sempre ostici Col de Peyresourde (13,2 km al 7%) e Hourquette d’Ancizan (9,9 km al 7,5%). Cerchiata in rosso la prestigiosa tappa con arrivo in cima al Tourmalet (19 km al 7,4% di pendenza media), sabato 20 luglio sono previsti 117 km di fuoco che prevedono anche l’ascesa al Col du Soulor (12 km al 7,8%) prima di affrontare una delle montagne simbolo della Grande Boucle. Il trittico pirenaico si concluderà il giorno successivo con la Limoux-Foix Prat d’Albis: da scalare Port de Lers (11,4 km al 7%), Mur de Peguere (9,3 km al 7,9%) e l’ascesa conclusiva (11,8km al 6,9%), lo scenario ideale per una fuga da lontano che potrebbe arrivare in porto anche se i big cercheranno di tenere cucita la corsa.

Ci si trasferirà poi sulle Alpi, si entrerà nella terza settimana e si spera che la condizione di Vincenzo Nibali vada in crescendo. Riflettori puntati sulla 18esima tappa, quella del 25 luglio: sono previsti Col de Vars, il mitologico Col d’Izoard (14 km al 7,3%) e il leggendario Col du Galibier (23 km al 5,1%) dalla cui cima mancheranno 19 km al traguardo di Valloire, potrebbe essere questa la frazione giusta per provarci. Il giorno dopo bisognerà scalare Col de la Madeleine, Col de l’Iseran (Souvenir Henri Desgrange, molto prestigioso) e Montée de Tignes, vedremo se sarà questo il giorno buono ma bisognerà scegliere attentamente perché centrare una doppia fuga sarebbe molto complicato. Se non si sarà ancora festeggiato allora è previsto un ultimo appello con l’arrivo a Val Thorens: ultima salita interminabile, addirittura 33,4 km al 5,5% di pendenza media, ma sarà anche l’ultima occasione per gli uomini di classifica che difficilmente si faranno sorprendere da un attacco da lontano.

 

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Foto: Lapresse

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