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Tuffi grandi altezze, Alessandro De Rose: “Voglio godermi il Mondiale fino alla finale. C’è bisogno di un tocco di follia”

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Alessandro De Rose e il sogno di un Mondiale. L’azzurro che, con coraggio leonino, si cimenta nei tuffi dalle grandi altezze, sarà al via della rassegna iridata in Corea del Sud e gareggerà a partire dal 22 luglio. Le acque asiatiche sono pronte ad accoglierlo e lui accetta la sfida con la determinazione di chi una medaglia iridata (bronzo) l’ha vinta due anni fa, in quel di Budapest (Ungheria).

Il sogno è quello di ascoltare e cantare l’inno di Mameli ma l’immaginazione deve fare i conti con un contesto molto qualificato nel quale il britannico Gary Hunt, attuale dominatore delle World Series, è il favorito numero uno per centrare il bersaglio grosso. Un roster di avversari che prevede anche il messicano Jonathan Paredes e il campione del mondo in carica Steven LoBue.

Vero è che il nostro portacolori si vuol vivere l’esperienza iridata, seguendo il medesimo approccio magiaro: “L’obiettivo è volermi godere il percorso fino alla finale. Poi vediamo come va. C’è bisogno del tocco di follia che vi fu la prima volta. Poi un tuffo diventa altro, c’è attenzione, preparazione, dedizione, l’unica chiave possibile è l’esperienza“, le parole di De Rose, intervistato dal Corriere dello Sport.

Una specialità, come tutte del resto, in cui la preparazione mentale è determinante: “La testa è tutto. Si entra in una trance agonistica, nel momento in cui tiro su le braccia sono solo con la mia mente, il resto è vuoto“, ha ammesso il tuffatore nostrano. A questo punto non resta che far seguire i fatti alle parole e godersi lo spettacolo e chissà che il 26enne nostrano non ci regali un altro colpo capace di far saltare il banco.

 

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Foto: LaPresse

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